Sette informazioni di garanzia - per medici e infermieri dell'ospedale «San Giovanni di Dio» di Agrigento - sono stati emessi dal Pm Elenia Manno che è...
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La 44enne, firmando le dimissioni, è tornata a casa, ma cinque giorni dopo è entrata in coma è stata portata in ospedale dov'è morta nella notte del 27 gennaio scorso. Gli indagati potranno nominare il proprio consulente di fiducia per prendere parte all'irripetibile esame autoptico. All'autopsia, per volontà della Procura di Agrigento, parteciperà anche un infettivologo. L'Asp ha ufficialmente reso noto che il «giorno 21 veniva ipotizzata la diagnosi di 'malaria', confermata da un test immunocromatografico eseguito lo stesso giorno e validata dall'istituto di Microbiologia dell'università di Palermo come malaria da Plasmodium falciparum». L'autopsia - affidata ai medici Cinque e Abbita - è stata fissata per lunedì.
Tra gli indigati c'è anche il medico di famiglia, oltre ai medici e agli infermieri dell'ospedale «San Giovanni di Dio» di Agrigento. L'iscrizione, come atto dovuto, arriva dopo l'audizione dei familiari della donna che hanno ricostruito l'intera catena di medici che ha seguito il caso. Poche ore dopo la tragedia, i familiari di Loredana, assistiti dall'avvocato Daniela Posante, hanno denunciato omissioni e negligenze da parte dei medici dell'ospedale San Giovanni di Dio che, dopo il suo primo accesso: era il 15 gennaio, con la febbre a 40 e nonostante avesse comunicato di essere da poco tornata dall'Africa, non sarebbe stata sottoposta - secondo i familiari - a indagini diagnostiche mirate e specifiche. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino