Lunedì 18 maggio, dai negozi alle seconde case: ecco cosa si potrà fare. Il vademecum

Lunedì 18 maggio, dai negozi alle seconde case ecco cosa si potrà. Tutto il vademecum
Cosa si potrà fare da lunedì 18 maggio? In fondo, è il giorno delle prime vere grandi riaperture. Dalle visite agli amici, agli spostamenti alle seconde case,...

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Cosa si potrà fare da lunedì 18 maggio? In fondo, è il giorno delle prime vere grandi riaperture. Dalle visite agli amici, agli spostamenti alle seconde case, dai centri commerciali alle spiagge, dalle distanze alle autocertificazioni, ecco un vademecum da tenere a mente per provare a tornare a una vita (quasi) normale. Il percorso è ancora lungo, la battaglia contro il Covid-19 prosegue. Nel frattempo, il governo ha dato il via libera a cittadini e lavoratori per rimettere insieme i cocci sparsi in questi due mesi abbondanti di lockdown da coronavirus.

 
Distanze
L'emblema di questa fase - cavalcata da politica, categorie e media - rischia di essere la guerra del metro. Ormai tutti sappiamo che ovunque - anche nelle fabbriche - dobbiamo rispettare il metro di distanza fra le persone. L'Inail però trasferendo questa norma ai ristoranti ha parlato di 4 metri quadri per ogni cliente. È n metro per ogni lato, il che vuol dire che fra due tavoli occupati non ci possano essere che due metri di distanza. E' matematica. Ma questa prescrizione è giudicata inaccettabile da politici regionali e dai ristoratori. Il caos si aggrava se si pensa che i metri di distanza fra due poltrone di una barberia devono essere 2.

L'obiettivo è lasciare spazio a due operatori per tagliare i capelli ai clienti in sicurezza ma non tutti lo capiscono. Se poi si passa alle spiagge il caos è totale. Perché per l'Inail lo spazio fra gli ombrelloni deve essere di 5 metri ma per alcune Regioni di 4 e per altre di 3. E poi c'è il caso delle messe. Per le funzioni religiose il principio di precauzione ha spinto gli epidemiologi a prevedere una distanza ancora diversa per i fedeli: un metro e mezzo l'uno dall'altro. La logica è comprensibile perché, per quanto grandi e sanificate, le Chiese (come le Moschee e le Sinagoghe, il concetto è lo stesso: per ora resta chiusa la Grande moschea di Roma)  sono luoghi chiusi e le persone stanno vicine per lungo tempo. Ma la valanga di regole diverse fra loro non aiuta né i cittadini né chi dovrà controllare. Peccato. Anche perché una regola gli italiani hanno già dimostrato di essersela data: tornare a vivere liberi e a divertirsi ma con buon senso, senza mettere in pericolo la sicurezza propria e della comunità.

Spostamenti
Gli spostamenti nella propria regione di residenza saranno finalmente liberi. L'autocertificazione sarà necessaria soltanto per muoversi fuori dai confini regionali purché vi siano comprovate ragioni di necessità (salute o lavoro). Non è ancora consentito, invece, far visita ai propri familiari - i cosiddetti ''congiunti'' - fuori dai confini regionali. Tutto dipenderà, come sempre, dall'andamento della curva epidemiologica.

Amici
Da lunedì si potranno rivedere anche gli amici. Nessuna limitazione specifica sul numero di persone che sarà possibile incontrare ma, chiaramente, resta inteso il senso civico dell'individuo e la responsabilit: in gioco c'è sempre la salute. L'unica certezza è il divieto di assembramento in strada e quello di grandi riunioni in casa. 

Ristoranti e bar
Al ristorante la regola base è la distanza di due metri tra un tavolo e l’altro, mentre tra commensali
«deve essere sufficiente a evitare la trasmissione di droplets», le goccioline di saliva. Niente buffet, menu di carta, camerieri con guanti e mascherina. Al bar invece, ordine preciso: un metro lontani. 

Parrucchieri e palestre
Dal parrucchiere tra le poltrone ci dovranno essere almeno due metri di distanza. Guanti e mascherine per il personale, obbligatorio il lavaggio dei capelli prima di effettuare il trattamento. Due metri anche per chi andrà in palestra: rimarranno proibiti saune, bagni turchi e idromassaggi.

Centri commerciali
Come sempre bisognerà garantire le condizioni di sicurezza sia per i gestori degli esercizi sia per i clienti. Molto probabilmente, gli ingressi saranno scaglionati e gli orari modificati per garantire un flusso regolare e scorrevole di accessi evitando l'incubo-calca.

Mascherine
La mascherina è imprescindibile: sarà sempre obbligatoria per i luoghi chiusi e all'interno dei negozi. Nei supermercati o nei negozi di generi alimentare, bisognerà munirsi anche di guanti, anche se spesso il gestore dell'esercizio provvede a fornire il cliente di gel disifettante all'ingresso del locale stesso.

Seconde case
Cade anche questo tabù: sì alle seconde case, purché si trovino nella stessa regione di domicilio/residenza, anche per soggiornarvi. Resta invece in vigore il divieto di trasferirsi fuori dai confini regionali (possibile solo dal 3 giugno) se non in caso di estrema necessità o lavori urgenti di manutenzione.


Musei

Biglietti online, ingressi separati dalle uscite, pannelli in plexiglass per biglietterie e infopoint, numeri chiusi, personale dotato di mascherine e dispositivi di distanziamento. Anche la cultura entra nella fase 2. Musei, mostre, parchi archeologici si preparano alla riapertura. La data indicata dal Mibact resta il 18 maggio (che però cade di lunedì con il giorno di chiusura settimanale, quindi va considerato martedì 19), ma non segnerà un’apertura compatta. Le misure di sicurezza impongono una gradualità di tempi. 
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Il Mattino