Maradona ucciso da un abuso di farmaci: ecco la verità dall'autopsia

Maradona ucciso da un abuso di farmaci: ecco la verità dall'autopsia
Un cocktail di farmaci troppo pesante per un paziente troppo fragile. Il pool di magistrati guidati dal giudice Orlando Diaz è risalito al percorso terapeutico seguito da...

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Un cocktail di farmaci troppo pesante per un paziente troppo fragile. Il pool di magistrati guidati dal giudice Orlando Diaz è risalito al percorso terapeutico seguito da Maradona prima del suo decesso. Secondo quanto riportano in Argentina, infatti, Diego assumeva antiepilettici (Gabapertin e Levetiracetam), un antipsicotico (Lurasidone), un farmaco antagonista degli oppiodi, un inibitore del desiderio dell'alcol (Naltrexone), una medicina per la schizofrenia e il disturbo bipolare (Quetiapina) e un antidepressivo (Venlafaxina). Anche sulla scorta di questi nuovi elementi, le indagini sulla morte di Diego proseguono senza sosta. Il giudice Orlando Diaz ha autorizzato le verifiche tecniche dei telefoni sequestrati durante le perquisizioni presso la casa e lo studio del medico di fiducia di Maradona, il neurochirurgo Leopoldo Luque, e la psichiatra di Diego, Augustina Cosachov. Si tratta dei due cellulari di Luque - il suo e quello di sua moglie - e dei due smartphone sequestrati martedì alla Cosachov. Da qui, infatti, gli agenti intendono estrarre ogni tipo di comunicazione sulle cure mediche di Maradona e cosa è accaduto nelle ore precedenti, concomitanti e successive al momento della morte. Il giudice, inoltre, dovrà fissare una data per la perizia affinché gli avvocati possano nominare un esperto di parte. Intanto oggi scadrà il termine di tre giorni che il giudice Diaz ha per definire la posizione del dottor Luque dal carcere (cosa che ha chiesto la sua difesa), nonostante il pubblico ministero non ne abbia chiesto l'arresto. 

Altra vicenda particolarmente spinosa è quella relativa all'eredità lasciata da Maradona. Al momento della morte, infatti, gli unici eredi naturali erano i figli riconosciuti in vita da Diego: Dalma e Gianinna (con Claudia Villafane), Diego junior (con Cristiana Sinagra), Jana (con Valeria Sabalain) e Diego Fernando (con Veronica Ojeda). Ma ogni giorno può essere quello buono per vedere comparire qualche nuovo pretendente all'eredità. Le prime a farsi avanti in tal senso sono state le sorelle di Diego che hanno presentato istanza direttamente al giudice competente. Nella giornata di ieri, infatti, Orlando Diaz ha concesso loro la possibilità di presentare appello. Ora, quindi, la palla passa alla Corte d'appello di San Isidro che dovrà stabilire se le quattro sorelle di Diego - Claudia Mora, Ana Estela, María Rosa e Rita Mabel Maradona - potranno entrare a far parte dell'asse ereditario. Il ricorso presentato da una delle sorelle di Maradona ha fatto anche leva sul buon senso: «Non solo devo subire il dolore per la perdita di un fratello, ma mi viene anche negato il diritto di essere una sua erede». Come se non bastasse, Ana Maradona è anche intervenuta sul canale 13 della tv argentina attaccando pubblicamente le figlie di Diego. «Era stato abbandonato dalle figlie. Quando è che sono andate a trovarlo?». E poi ha aggiunto che non vedeva Diego da marzo, a causa della pandemia, ma che avevano parlato al telefono. 

A proposito della casa nella quale è morto Maradona, ieri sono apparse le prime foto dell'abitazione che secondo alcuni parenti non sarebbe stata adatta per un uomo nelle condizioni di salute in cui versava Diego. La casa (locata fino al febbraio 2021 dall'avvocato Morla) presenta segni di degrado e abbandono, mentre in Argentina c'è addirittura chi dice di una serie di furti avvenuti alla cassaforte durante la malattia di Maradona e nelle ore immediatamente successive alla sua morte. Ai microfoni di Si gonfia la rete su Radio Marte, intanto, l'ex compagno nel Napoli campione d'Italia Salvatore Bagni ha raccontato di quando ha provato a farlo disintossicare. «Con Claudia qualche volta avevamo pensato di far fare a Diego un percorso di recupero a San Patrignano ma lui non volle».

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Il Mattino