Colpito al volto con lo sportello dell'auto, preso a calci e pugni, lasciato per terra a gridare di dolore, mentre il suo aggressore, allontanandosi, gli urlava: «Ora te...
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È stata presentata una denuncia ai carabinieri. Il giovane è stato curato nell'ospedale San Giovanni di Dio, ad Agrigento; ha riportato una contusione e escoriazioni a un ginocchio, giudicati guaribili in cinque giorni dai medici del pronto soccorso. «Ieri ho avuto molto paura. Ora mi sono tranquillizzato. È tornato tutto a posto. Sono in Italia da un anno. Sono qui solo per scuola e lavoro», dice il sedicenne che fa fatica, e non soltanto perché non parla bene ancora l'italiano, a commentare cosa gli è capitato. Non ha alcun dubbio, però, su quello che vuole per il suo futuro: «Voglio restare qui a Raffadali».
«Il ragazzo - spiega Vincenzo Vasile, responsabile della comunità di seconda accoglienza per i minorenni sbarcati senza familiari - frequenta la scuola media. Lo scorso anno, lo abbiamo iscritto alla prima come uditore. Quest'anno frequenterà la seconda». E racconta che «quando è arrivato in Italia, dopo un anno e due mesi trascorsi in Libia, non sapeva neanche una parola di italiano e non conosceva neanche il francese perché viveva in un piccolo e periferico villaggio della Tunisia». «Adesso, capisce tutto. Ha iniziato anche a leggere e scrivere - aggiunge il responsabile della comunità - Avrebbe potuto chiedermi, è nel suo diritto, di essere trasferito in un'altra struttura. In realtà, vuole veramente restare a Raffadali».
Un altro dirigente della comunità, Giovanni Mossutto, riferisce che «Raffadali ha accolto il giovane con amore e grande disponibilità all'integrazione». «In questi mesi, grazie al suo bel carattere il ragazzo, ha conosciuto tanti suoi coetanei - aggiunge - Malgrado questo, in questi mesi lui e gli altri ospiti della comunità sono stati oggetto di insulti, sputi e minacce da parte di un razzista. Ora, probabilmente sentendosi legittimato da un clima che tutti avvertiamo, lo ha aggredito». La comunità 'La mano di Francescò accoglie 9 minorenni e un ragazzo, appena divenuto maggiorenne, in attesa di essere trasferito in una struttura per adulti. «I ragazzi sono tutti iscritti a scuola - prosegue Vasile - hanno i documenti e i permessi della Questura».
Il sindaco, Silvio Cuffaro, ha espresso solidarietà al ragazzo; condanna al gesto e solidarietà al minore sono stata espresse anche dal Pd di Raffadali.
Il Mattino