Ridurre all'osso i tempi di rimpatrio, «da due anni a quattro mesi» secondo Luigi Di Maio, per molti dei migranti irregolari che arrivano in Italia senza avere i...
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Migranti, il decreto di Di Maio irrita Zingaretti: «Basta bandierine»
Il decreto presentato alla Farnesina non prevederà nuove spese: d'altronde non si tratta di un atto normativo ma di una misura amministrativa, firmata dai ministeri di Esteri, Interno e Giustizia. Per questo non avrà bisogno nemmeno del passaggio in Consiglio dei ministri per essere varata. A presentarla, accanto a Di Maio c'era Bonafede. La misura, ha sottolineato, «permetterà di dimezzare la procedura» della protezione internazionale. Assente invece la titolare del Viminale, Luciana Lamorgese, a Milano per partecipare al Comitato nazionale per la Sicurezza pubblica. Dal capoluogo lombardo ha sottolineato che se «il decreto può essere utile a diminuire i tempi medi» per i rimpatri, tuttavia sull'immigrazione «nessuno ha la bacchetta magica». Un impegno, quello milanese, che peraltro ha dato a Lamorgese l'occasione per evitare un appuntamento caratterizzato inevitabilmente da un certo tasso di polemica politica. Di Maio, pur senza citarlo, non ha fatto mancare le bordate nei confronti dell'ex ministro dell' Interno e leader della Lega Matteo Salvini che della lotta all'immigrazione clandestina aveva fatto il suo cavallo di battaglia. «Negli ultimi 14 mesi è stato tutto fermo sui rimpatri», ha attaccato nuovamente il capo pentastellato, sottolineando anche che il decreto «non urla ma fa i fatti» e che «noi lavoriamo con serietà per il nostro Paese, al contrario di chi lo considerava un palcoscenico per la sua campagna elettorale permanente». Parole che non sono rimaste senza risposta dal fronte leghista: «Intanto sono triplicati gli sbarchi e questo governo ha calato le braghe e riaperto i porti», ha attaccato Salvini mentre il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli ha sottolineato che «il nuovo decreto interministeriale ricorda molto il decreto che aboliva la povertà. La vera soluzione resta non fare arrivare i migranti».
Il Mattino