«Covid, complotti contro la nostra salute»: anche a Napoli la crociata del Movimento 3V

«Covid, complotti contro la nostra salute»: anche a Napoli la crociata del Movimento 3V
Il numero 3 è ricorrente e non solo per questioni di cabala legata alla politica. Il ragionamento è semplice: di fronte alla minaccia Covid un terzo della...

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Il numero 3 è ricorrente e non solo per questioni di cabala legata alla politica. Il ragionamento è semplice: di fronte alla minaccia Covid un terzo della popolazione si vaccinerà, un terzo non lo farà, un terzo è riempito dal limbo degli indecisi. Ed è su quest’ultima porzione che il Movimento 3V ha deciso di puntare martellando sui social, stampando volantini, organizzando sit-in, dotandosi di una struttura organizzativa tale da consentire finanche lo sbarco in politica. Oggi è difficile dire con precisione quanti siano gli iscritti, tra affiliati, attivisti, simpatizzanti e aderenti: a Milano tre giorni fa c’erano in massa anche loro a manifestare contro il Green pass e ora la partita hanno deciso di spostarla anche alle prossime amministrative.

Ma non chiamateli «No vax». Loro cercano la verità, come indica lo slogan che apre la pagina internet del Movimento su cui campeggia il grande affresco della Scuola di Atene: oltre alla verità, gli altri principi ispiratori sono libertà e azione. Eppure, nel 2019, anno della fondazione, il Movimento 3V voleva dire essenzialmente solo «vaccini vogliamo verità», perché «al centro di ogni azione politica» ci sono «il benessere e le scelte dell’essere umano». Tra le prime adesioni quelle di numerosi medici e operatori sanitari contrari alla retorica dominante sull’ineluttabilità dei vaccini e in particolare sul largo impiego nella campagna di immunizzazione organizzata in Italia dei due preparati Pfizer e Moderna, quelli cioè a mRna, posti nel mirino della loro feroce crociata contro il complottismo economico-sanitario. In un cliccatissimo video dello scorso gennaio (quasi 45mila visualizzazioni in poche ore), i due vaccini vengono classificati come «terapia genica» e posti al centro di un continuo invito a rifiutare la dose basato su un vademecum di sedici quesiti «che ci convincono, precauzionalmente, a non vaccinarci». A spiegare i perché e i percome, il segretario nazionale del Movimento, Luca Teodori, un passato da militante della Lega, oggi candidato sindaco a Roma e la forlivese Noemi Zucchi, responsabile stampa e rapporti con i media del partito.

E d’altra parte la tentazione della politica è stata sin da subito talmente forte che alle prossime comunali il Movimento 3V ha deciso di giocarsi le sue carte fino in fondo piazzando candidati anche a Milano (dove a sfidare l’uscente Sala e il candidato di centrodestra Bernardo sarà Teodosio De Bonis, anestesista rianimatore e odontoiatra), Torino, Ravenna, Rimini e Trieste. Truppe mobilitate anche a Napoli a sostegno di Giovanni Moscarella, 60 anni, biologo e imprenditore ma anche sportivo con abilitazione tecnica per l’atletica, tra i fondatori in Campania del Movimento insieme con Giovanni Tolino. Insomma: va bene la piazza, van meglio gli slogan ma servono anche preferenze e, possibilmente, candidati eletti. Ci hanno provato lo scorso anno anche altri due pezzi da novanta dell’asset politico del Movimento: uno dei leader storici, Paolo Girotto, che a settembre 2020 ha avuto il coraggio di sfidare per la presidenza del Veneto il lanciatissimo Luca Zaia. Non gli è andata un granché: 21.679 voti pari allo 0,7% ma vuoi mettere la soddisfazione di una intera campagna elettorale condotta sull’entusiasmo di due parole: «orgogliosamente complottista»? La donna forte è invece Alessandra Bocchi, milanese, 49 anni, laurea in filosofia, esperta di comunicazione: è presidente nazionale del partito ed è stata candidata capolista a gennaio 2020 alle Regionali in Emilia Romagna nella provincia di Piacenza e poi ci ha riprovato, otto mesi più tardi, anche nelle Marche presentandosi ad Ascoli Piceno. 

Dunque, vade retro vaccino. Questo è il mantra: perché siamo usati come cavie, perché possiamo comunque ammalarci, perché le cure esistono già, perché il Dna è estraneo, perché le grandi case farmaceutiche non sono trasparenti, perché non si conoscono gli effetti collaterali del vaccino, perché la fertilità potrebbe esserne compromessa... Ma il Movimento 3V non ha messo nel mirino solo i vaccini: è contro il cashless e a favore del contante, contro gli Ogm, contro il 5G, contro il Ddl Zan e persino contro l’immunità di gregge. Insomma, una piattaforma in grado di attrarre, se non adesioni immediate, un certo interesse e crescente simpatia in particolare in alcune aree del Paese considerate un po’ lo zoccolo duro dell’ala movimentista: il Nord Est, la Toscana, l’Emilia Romagna. Ma non solo: le sezioni territoriali in tutta Italia sono circa duecento, 19 solo in Campania. Se ne sono accorti quelli della Lega, di Fdi ma anche del Pd che hanno visto elettori storici avvicinarsi un po’ alla volta alle istanze delle 3V. Lo dicono ufficiosamente le cifre sulle donazioni, date in crescita: l’unico bilancio disponibile, quello del 2019, è di 9187 euro (con 3787 euro di donazioni liberali), conto corrente a Torino e voci di spesa essenzialmente basate su tipografia, affitto sale, iniziative propagandistiche. A vigilare su tutto e tutti c’è il Garante (M5s docet...), figura prevista all’articolo 7 dello Statuto: il suo giudizio è inappellabile.

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Il Mattino