Nuovo Dpcm, stop movida: vietato sostare davanti ai bar dalle 21. Scontro con le Regioni sulle lezioni a distanza

Nuovo Dpcm, vietato sostare davanti ai bar dalle 21. Scontro con le Regioni sulle lezioni a distanza
Sul Dpcm confronto che sa tanto di braccio di ferro tra governo e regioni fino a tarda notte. Solo a mezzanotte è finito il summit dei governatori che hanno detto...

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Sul Dpcm confronto che sa tanto di braccio di ferro tra governo e regioni fino a tarda notte. Solo a mezzanotte è finito il summit dei governatori che hanno detto sì, ma con richiesta di alcuni chiarimenti. Cosa prevedono le nuove regole? Il no alle feste in casa con più di sei partecipanti non è una norma ma è una «forte raccomandazione», perché nel governo, anche su pressione di Conte e spinta del Comitato tecnico scientifico, si è capito che un divieto sarebbe stato di difficile applicazione. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, aveva parlato di «norma», ma il premier lo ha frenato. Permane il tetto di 30 partecipanti a cerimonie come funerali, matrimoni e battesimi, che in queste ultime settimane hanno alimentato numerosi focolai del contagio da coronavirus.

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Mascherine all’esterno, ma invito anche a usarle al chiuso se si ricevono a casa estranei. No allo sport di contatto amatoriale, quindi addio alle partite di calcetto, ma si salvano i dilettanti (ad esempio l’A2 del basket), con il tetto di spettatori già previsto di 1.000 per il calcio e il 15 per cento della capienza dei palasport (ma senza superare quota 200, anche se saranno possibili eccezioni come chiesto con forza da alcuni governatori). Restano aperte le palestre. Movida, su spinta delle Regioni le scelte sono meno rigorose: bar, pub e ristoranti dovranno chiudere a mezzanotte, mentre dalle 21 si potrà consumare solo ai tavoli, divieto di bere e sostare all’esterno per evitare assembramenti. Divieto vendita alcolici alle 22. Negozi, ingressi dilazionati, clienti all’interno solo per il tempo necessario agli acquisti. Negli ospedali vietato l’ingresso di chi accompagna i pazienti nei pronto soccorso, limitato quello dei parenti nelle Rsa. Vietate le gite scolastiche. 

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In sintesi, sono queste le nuove misure del Dpcm preparato dal governo e illustrato ieri nella riunione della Cabina di regia Governo-Regioni (rappresentate da Bonaccini, Fontana e Musumeci). In serata c’è stato anche un lungo confronto governo-capi delegazione della maggioranza, a dimostrazione di quanto sia complicato il varo dei nuovi provvedimenti. Attorno alle 22 il testo definitivo è stato inviato alle Regioni, il governo ha atteso le loro osservazioni per l’approvazione.

A mezzanotte la risposta dei governatori: ok al Dpcm, ma servono chiarimenti, ad esempio sul sostegno a bar e ristoranti, sui matrimoni e sulle sale bingo. Resta sullo sfondo lo scontro sulle lezioni distanza. Da una parte delle Regioni era partita la proposta di prevedere la didattica a distanza per le scuole superiori, in modo da alleggerire il peso sul trasporto pubblico locale (tra i sostenitori Zaia). Bonaccini (Emilia-Romagna), che guida la conferenza delle Regioni, ha precisato che non tutti i presidenti sostengono questa linea, ma dal governo e dalla ministra Lucia Azzolina, è arrivato un “no, secco”.

Speranza ha confermato la riduzione a dieci giorni della quarantena e il ricorso ai “tamponi rapidi antigenici”. Boccia ha spiegato che la cabina di regia (ci sono anche i sindaci, a partire dalla Raggi) d’ora in poi si riunirà periodicamente. Il governo deve affrontare la crescita costante di nuovi casi: ieri 4.619 positivi, meno del giorno precedente ma solo per il solito calo dei tamponi della domenica (poco più di 85mila), ma soprattutto preoccupa l’incremento del numero dei decessi (39) e dei pazienti in terapia intensiva (452, 32 in più del giorno prima).

Una delle scelte più dolorose è quella degli orari degli esercizi pubblici e su questo le Regioni hanno chiesto di prevedere una forma di compensazione economica per un settore già colpito duramente nei mesi del lockdown. L’obiettivo è abbassare la curva dei contagio, senza eccedere nelle richieste di sacrifici e nelle chiusure: si temono i contraccolpi economici. Come aveva anticipato Franceschini non sono stati irrigiditi i limiti per gli spettacoli: per cinema, teatri, sale da concerti c’è il tetto di 200 spettatori al chiuso (con deroga a 500 per le grandi strutture), 1.000 all’aperto. Per lo smart working, si passa dal 50 al 60-70 per cento nella pubblica amministrazione, con raccomandazione a fare altrettanto nel privato. 


IN CASA

Meglio indossare la mascherina se si ricevono ospiti

Il nuovo Dpcm suggerisce anche di indossare la mascherina quando in casa arrivano gli ospiti esterni. In sintesi: bisogna difendersi sempre, anche al chiuso. Anche all’esterno la mascherina va indossata, ma in questo caso diventa obbligatoria «a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, o quando si è impegnati a svolgere attività sportiva». 

PUBBLICO IMPIEGO

A lavoro da casa oltre il 60-70% del personale

Il governo intende anche intervenire sullo smart working, per potenziarlo e portarlo nella Pubblica amministrazione dall’attuale 50% del personale al 60-70%, con un invito ad un rafforzamento anche nelle aziende private. Incentivo, quest’ultimo chiesto anche dall’Anci per decongestionare i trasporti.

SPORT

Niente calcetto, ma i dilettanti possono giocare

L’obiettivo di ridurre i contatti fra le persone senza produrre contraccolpi consistenti sull’economia ha fatto una sola vittima illustre: il calcetto. Le palestre restano aperte. Per i cosiddetti “sport di contatto” non cambia nulla e anche i dilettanti di ogni attività potranno continuare a giocare. Sul “fronte” degli incontri fra amici si è stabilito di non vietare feste private ma il governo raccomanderà di ridurne i partecipanti al massimo di 6. Massimo in 30 per matrimoni e cautela anche negli incontri fra parenti.

BAR E RISTORANTI

Proibito consumare in piedi davanti ai locali dopo le 21

Uno dei problemi più grossi emersi con l’apertura delle scuole è quello degli assembramenti dei ragazzi prima e dopo l’attività scolastica. Si cercherà di evitarli con una raccomandazione a non superare il numero di sei persone vicine. Anche sul fronte della movida arrivano misure di contenimento anche se relativamente blande: dopo le 21 non si potrà più sostare in piedi o a bere nei pressi dei locali inoltre bar e ristoranti dovranno chiudere entro la mezzanotte. 

SPETTACOLI

Nessuna riduzione del numero degli spettatori

Il titolare del ministero della Cultura, Dario Franceschini, lo aveva anticipato: non sono stati irrigiditi i limiti d’ingresso già in vigore per gli spettacoli. Per cinema, teatri, sale da concerti c’è il tetto di 200 spettatori (500 per strutture più grandi) al chiuso e 1.000 all’aperto. Si tratta degli stessi limiti confermati anche per gli sport: alle partite di calcio all’aperto non possono assistere più di mille spettatori mentre per gli incontri sportivi al chiuso il limite è di 200 accessi complessivi.

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Il Mattino