Città del Vaticano – Il match tra il Papa e la Chiesa del Cile per lo scandalo della pedofilia è al terzo round. Dopo avere ricevuto a Santa Marta le tre...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il Papa che due settimane fa, aveva accolto a Santa Marta, Juan Carlos Cruz, James Hamilton e Andrés Murillo, ora vuole parlare personalmente con i cinque preti che sono «stati vittime di abusi di potere, di coscienza e sessuali. Insieme a loro ci saranno anche due sacerdoti che hanno assistito le vittime nel loro percorso giuridico e spirituale, e due laici coinvolti in questa sofferenza. Tutti saranno ospiti a Casa Santa Marta».
La maggioranza di queste persone ha collaborato attivamente con gli inviati del Papa, Charles Scicluna e Jordi Bertomeu, spediti in Cile due mesi fa, per raccogliere prove e testimonianze e capire chi finora ha mentito.
Nella mattina di sabato 2 giugno il Papa celebrerà una messa privata a Santa Marta e poi inizieranno i colloqui individuali e personali.
Al Papa resta da sbrogliare la gigantesca matassa delle dimissioni in blocco che i vescovi cileni hanno presentato prima di ripartire per Santiago del Cile. Un caso più unico che raro, mai accaduto prima, che ha spiazzato lo stesso pontefice. Ora spetterà a lui decidere chi confermare alla guida della diocesi e chi, invece, punire perchè giudicato colpevole di coperture ai pedofili. Il Codice di diritto canonico prevede un periodo di tre mesi. Se entro questo tempo non vi sarà alcuna comunicazione, si ritiene che la rinuncia abbia un effetto nullo, perchè non accettata. L'eventuale silenzio del Papa dunque non conseguirà alcun effetto giuridico.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino