Maputo (Mozambico) – Mentre migliaia e migliaia di ragazzi con le magliette con i colori della bandiera mozambicana, giallo, rosso, bianco, verde e nero, nel palazzetto...
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Il Mozambico resta un paese dalla pace fragile con addosso ancora le cicatrici di una pesantissima guerra civile, divenuto terreno di saccheggi da parte delle grandi multinazionali per le risorse naturali che vanno a beneficio di una piccolissima elite, ma non della popolazione che resta una delle più povere del mondo.
«La pace ci invita a curare la nostra casa comune. La difesa della terra è anche la difesa della vita che richiede speciale attenzione quando si constata una tendenza a saccheggiare e depredare, spinta da una bramosia di accumulare che, in genere, non è neppure coltivata da persone che abitano queste terre, né viene motivata dal bene comune del vostro popolo .Una cultura di pace implica uno sviluppo produttivo sostenibile e inclusivo, in cui ogni mozambicano possa sentire che questo paese è suo, e in cui possa stabilire rapporti di fraternità ed equità con il proprio vicino e con tutto ciò che lo ricorconda».
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Il Mattino