Città del Vaticano - «Siete coraggiosi, complimenti. Vi ho visto qui già dalle dodici di oggi. Con questo caldo!». Le prime parole che Francesco rivolge...
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I ragazzi sono arrivati in piazza, per trovare sistemazione nei vari settori, con un largo anticipo per far fronte agli evidenti problemi di sicurezza. L'incontro con i ministranti è praticamente blindato. I ragazzi però hanno preso con grande filosofia le lunghe file e le attese, muniti di bottigliette d'acqua e tanta allegria. Resteranno a Roma fino al 3 agosto per fare una esperienza di fede accompagnati dal vescovo di Zrenjanin (Serbia), monsignor. Ladislav Nemet, Presidente dell'organismo che raggruppa i ministranti.
Proveniente dalla Germania è il gruppo più numeroso. Papa Francesco ha parlato di loro della fede come un elemento essenziale per la vita, «come l'aria che respiriamo». Un altro tema che ha guidato la riflessione è la pace. «L’impegno concreto per la pace è la prova del fatto che siamo veramente discepoli di Gesù. La ricerca della pace comincia dalle piccole cose - ha proseguito -. Per esempio, a casa, dopo un litigio tra fratelli, mi chiudo in me stesso, facendo l’offeso, o provo a fare un passo verso l’altro? Ricordatevi che quanto più vi donate agli altri, tanto più riceverete in pienezza voi stessi e sarete felici!». La predicazione di Bergoglio è immediata: «Mi raccomando, per le opere di misericordia non c'è bisogno di avere una laurea. Bisogna andare incontro al prossimo, non importa se è straniero». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino