Donald Trump, come promesso in campagna elettorale, rilancia la produzione di armi nucleari, pronto a dare il via libera alla realizzazione di due nuovi ordigni "a basso...
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La revisione ordinata da Trump non è comunque un totale rovesciamento del programma varato nell'era Obama. Perché se da una parte la nuova strategia supera quel piano, puntando ad aumentare le opzioni nucleari a disposizione, dall'altra c'è di fatto una continuità con la precedente amministrazione. Trump infatti per ora rinuncia a quella svolta che ha più volte annunciato: tornare ad espandere l'arsenale nucleare aumentando il numero complessivo delle armi atomiche in possesso degli Usa. Una decisione che aprirebbe la strada ad una nuova vera e propria corsa agli armamenti, dopo decenni di sforzi contro la loro proliferazione. Anche nel discorso sullo stato dell'Unione il presidente americano non ne ha fatto più cenno, mettendo per ora la questione in soffitta. E una conferma della frenata del tycoon su questo fronte è il fatto che la nuova dottrina non sconfessa il trattato Start, l'accordo con Mosca fortemente voluto da Barack Obama nel 2010 per proseguire lo sforzo di riduzione delle armi di distruzione di massa. Questo nonostante Trump abbia più volte attaccato la Russia per presunte violazioni dell'intesa.
Alcuni osservatori fanno anche notare come già l'amministrazione Obama prevedeva un ammodernamento dell'arsenale nucleare Usa.
Il Mattino