Piano ospedaliero Campania, De Luca cede a metà: polo materno all'Ospedale del Mare

Piano ospedaliero Campania, De Luca cede a metà: polo materno all'Ospedale del Mare
Il Piano ospedaliero regionale è stato spedito venerdì sera a Roma ed è ora al vaglio dei tecnici del ministero della Salute chiamati a dare a stretto giro il...

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Il Piano ospedaliero regionale è stato spedito venerdì sera a Roma ed è ora al vaglio dei tecnici del ministero della Salute chiamati a dare a stretto giro il definitivo semaforo verde. Nella stesura finale del Piano, come richiesto dal ministro Giulia Grillo, il polo materno infantile programmato al Loreto Mare torna all'Ospedale del mare mentre tra i 10 nuovi pronto soccorso da programmare nella rete dell'emergenza e urgenza regionale a Napoli emerge a sorpresa il Vecchio Pellegrini che pare averla spuntata sul filo di lana sulla destinazione del Loreto Mare.


Quest'ultimo, dato fino fino ad oggi per favorito, orfano anche di Nido e Ginecologia, sembra ora destinato a una funzione residuale. Come previsto dalla tabella di marcia stilata dal presidente della Regione Vincenzo De Luca, annunciata a più riprese nei giorni scorsi in varie occasioni pubbliche, la versione riveduta e corretta del Piano ospedaliero regionale è stata dunque inviata dalla struttura commissariale regionale ai tavoli tecnici del Ministero della Salute e dell'Economia. Un'accelerazione richiesta del presidente De Luca dopo l'ultima verifica del Piano, con i ministeri vigilanti, che si è tenuta il 22 novembre scorso a Roma. Una corsa contro il tempo che ha impegnato negli ultimi giorni, a tempo pieno, gli uffici regionali per raggiungere, a tappe forzate, l'ok finale il prossimo 7 dicembre. Il via libera al Piano ospedaliero è necessario, infatti, per consentire di procedere rapidamente alla successiva definizione del Piano regionale dei fabbisogni di personale, propedeutico all'avvio dell'iter di stabilizzazione dei precari atipici. Si tratta del reclutamento con concorsi dedicati di circa 1500 profili (di cui un terzo sono medici) che dovrà avvenire prima della scadenza dell'ultima proroga dei contratti fissata il prossimo 31dicembre.
 
Le principali novità della legge di riordino degli ospedali della Campania riguardano, come detto, innanzitutto l'adeguamento del numero dei Dipartimenti di emergenza di I livello che, da 9 previsti, saranno 19. Parliamo di pronto soccorso di media complessità dotati delle principali discipline mediche e chirurgiche ma periferici (spoke) rispetto ai Dipartimenti di emergenza e urgenza di II livello come sono invece il Cardarelli e l'Ospedale del mare. Questi ultimi sono completi per tutte le discipline e identificati come centri di riferimento regionale per le reti tempo dipendenti (trauma, ictus e infarto) ma trovano nelle emergency di I livello un indispensabile aiuto a filtrare e drenare i pazienti a media urgenza. Tra le new entry della rete, oltre al Vecchio Pellegrini, arrivano l'ospedale di Giugliano a Napoli 2 nord e quello che sarà l'ospedale unico della costiera sorrentino amalfitana da programmare e realizzare. A Caserta, invece, il salto di qualità riguarda l'ospedale di Marcianise che per struttura e complessità era l'unico ad avere le caratteristiche necessarie a configurarsi come pronto soccorso complesso. A Benevento c'è Sant'Agata dei Goti. Nel salernitano infine ci sono Polla e Sapri.


In secondo luogo nella stesura finale del Piano c'è la riorganizzazione dei punti nascita che sono stati ridistribuiti rispetto alle prescrizioni del ministero e agli standard di sicurezza con alcune deroghe rispetto al numero minimo di parti annui necessari (da 500 a 1000) su cui esiste ancora un'incertezza sulla possibilità di incassare il via libera per le zone geograficamente disagiate come Sapri, Polla e Piedimonte Matese. Su quest'ultimo fronte, viene accolta la richiesta del ministro della Salute Giulia Grillo di lasciare all'ospedale del mare la Ginecologia, l'Ostretricia e il Nido con annessa Terapia intensiva neonatale. Un reparto a lungo al centro della contesa politica e sindacale tra opposizione e maggioranza. Nessun commento e nessun ulteriore dettaglio sul Piano ospedaliero filtrano da Palazzo Santa Lucia dove la consegna del silenzio, imposta dal governatore De Luca, fino all'approvazione, è funzionale a non turbare oltre il clima politico di uno snodo delicato che prelude, peraltro da un lato all'incasso dei fondi per l'edilizia ospedaliera (la prima tranche da 170 milioni di 1,2 miliardi complessivi) che serviranno per accompagnare proprio il decollo anche strutturale delle novità inserite nel piano ospedaliero e dall'altro a presentarsi con le carte in regola all'annunciato cambio di guardia alla guida della struttura commissariale che conseguirà al cambio delle regole sul doppio ruolo di Governatore e Commissario introdotte dal decreto fiscale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino