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È stata uccisa con una coltellata alla gola. Altri due fendenti l’hanno raggiunta al collo e all’addome. Non lascia dubbi l’autopsia eseguita ieri. La ragazza francese di 25 anni trovata in una chiesa sconsacrata in Valle D’Aosta è stata ammazzata. L’omicidio risale a circa una settimana fa. Chi era con lei ha fatto sparire i suoi documenti e il suo telefono: non voleva che fosse identificata. I carabinieri sono però arrivati lo stesso alla sua identità. Più persone avevano visto una ragazza straniera parlare francese e girare per i bar della zona. E ora cercano la persona che l’ha uccisa: un ragazzo che la conosceva bene. E che proprio per questo ha cercato di nascondere la sua identità. «Sembrava che dormisse», ha detto chi giovedì pomeriggio ha trovato il corpo della giovane. I capelli neri nascosti nel cappuccio della felpa grigia. Le sopracciglia scure perfettamente in ordine. Il volto rimasto immacolato. Solo quegli squarci all’altezza del collo e della pancia. L’arma del delitto è un coltello che non è stato trovato dai carabinieri. L’assassino se l’è portato dietro con il resto delle cose. A trovare il corpo è stato un passante. In cadavere era all’interno di una chiesa sconsacrata in una frazione di La Salle, in Valle d’Aosta. «Non immaginavamo che l’avessero uccisa. Appena abbiamo capito che non stava riposando, abbiamo chiamato subito i carabinieri. È stato terribile», hanno detto i testimoni.
L’AUTOPSIA
È stata l’autopsia, eseguita dal medico legale Roberto Testi a chiarire le cause della morte: tre coltellate, due alla gola di cui una fatale, e un’ultima all’addome.
IL FURGONE
Per alcuni giorni un furgone rosso bordeaux è stato visto parcheggiato nella piazzetta del ponte. Alcuni testimoni lo avevano notato. Le indagini sono coordinate dal pm Manlio D’Ambrosi. Per identificare la persona che si trovava con la ragazza quando è morta, i carabinieri hanno sequestrato e visionato tutti i filmati delle telecamere di zona. I militari di Aosta si stanno concentrando proprio sul furgone. Per ricostruirne il percorso sono state acquisite le immagini delle telecamere di sorveglianza sulla statale 26, tra Aosta e Courmayeur. In quei fotogrammi si cerca di individuare il furgone e, soprattutto, la targa del mezzo per poter risalire al proprietario e al guidatore. Fondamentale è stato anche il racconto di alcuni testimoni, che avrebbero visto la giovane in compagnia di un ragazzo. Sembra che i due stessero viaggiando negli ultimi mesi in giro per l’Europa: da alcuni scontrini e fogli trovati vicino alla vittima risulta che la giovane abbia visitato di recente la Francia, la Germania e l’Austria. Probabilmente usando luoghi abbandonati come rifugio per la notte. Il movente potrebbe essere una questione di soldi - non ne sono stati trovati addosso alla vittima - o un rifiuto non preso bene.
IL BORGO
Il luogo del ritrovamento del corpo della ragazza è in una zona impervia, poco distante dal villaggio disabitato da anni, che si può raggiungere parcheggiando l’auto nei pressi del ponte e percorrendo per dieci minuti circa a piedi un sentiero di montagna. Il piccolo borgo di Equilivaz si trova al confine con il Comune di Avise, sulla sponda sinistra della Dora. Lo si raggiunge con un sentiero che parte dalla statale di fondovalle in corrispondenza dell’omonimo ponte. Superato quasi subito un ponticello in legno che scavalca il torrente Vertosan in circa cinque o dieci minuti si arriva a quello che rimane del piccolo paese. Il borgo era composto da una decina di case e da una piccola chiesetta con campanile a vela, il luogo del ritrovamento, ancora in discrete condizioni. I carabinieri hanno anche passato al setaccio tutti i sentieri vicini al piccolo borgo. Al momento non risultano denunce di scomparsa.
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