VIDEO CORRELATO - Messaggio di Natale in 3d per la Regina Elisabetta Chissà che Forbes non decida di farle scalare qualche...
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Chissà che Forbes non decida di farle scalare qualche altro gradino. Nel 2012, la rivista finanziaria l'aveva messa solo al ventiseiesimo posto tra le donne più potenti e influenti del mondo con un patrimonio stimato di 450 milioni di dollari. Ma ora Elisabetta II, alla veneranda età di 89 anni, sta per battere un altro record. Perché dal 9 settembre supererà la trisavola Queen Vittoria, ferma a 63 anni e 216 giorni di regno. E sarà lei la sovrana dal trono più longevo di sempre. Con buona pace del figlio Carlo, eterno pretendente. Era il 1936 e aveva dieci anni Elizabeth Alexandra Mary quando seppe che sarebbe diventata regina. Lo zio Eduardo VIII preferì al trono l'amore di Wallis Simpson e decise di abdicare in favore del fratello Alberto - suo padre - diventato Giorgio VI. Quando il re morì, il 6 febbraio del 1952, toccò a lei.
In quei giorni la principessa, che il 20 novembre del 1947 aveva sposato il lontano cugino Filippo di Mountbatten e aveva già due figli Carlo e Anna (gli altri due, Andrea ed Edoardo nacquero successivamente), era in visita ufficiale in Kenya e alloggiava in un lodge nel parco nazionale di Aberdare, diventato subito dopo un'attrazione per i turisti in cerca di emozioni regali. Le cronache dell'epoca raccontano che toccò al marito darle la notizia: il re ammalato di cancro era stato stroncato da un infarto. Il 2 giugno 1953, Elisabetta II fu incoronata con una fastosa cerimonia nell'Abbazia di Westminster. Un luogo, con il vicino Parlamento, fulcro delle attività religiose e politiche del Regno Unito sul quale la sovrana regna ma non governa, esercitando un potere unico nel suo genere ma sempre più inossidabile con il passare del tempo e delle mode. Nei suoi trascorsi 63 anni e 211 giorni sul trono inglese, è stata costretta a traghettare la trasformazione dell'Impero nel Commonwealth mantenendo comunque un rapporto profondo con i popoli delle ex colonie. E sempre in accordo con i «suoi» primi ministri, dei quali legge puntualmente il discorso in occasione dell'annuale insediamento del Parlamento. Siano essi conservatori o laburisti. Inutile cercare di sapere qualcosa in merito alle sue personali preferenze anche se si chiacchiera, ad esempio, di un particolare feeling con i premier di sinistra come Tony Blair col quale - al di là della ricostruzione cinematografica di Stephen Frears con l'Oscar per la regina interpretata da Helen Mirren - si trovò a gestire la tragica morte di Lady Diana, nell'estate del '97.
L'unico momento, forse, in cui la sovrana non entrò immediatamente in sintonia con i sentimenti del suo popolo restando nell'amato castello di Balmoral, in Scozia, con il marito e i nipotini William e Harry a dispetto delle folle che si radunavano davanti ai palazzi londinesi travolte da un dolore collettivo di forte impatto mediatico.
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Il Mattino