Rita Amenze, uccisa dall'ex marito: il caffè al bar prima dell'omicidio. E ieri è tornato a casa

Prima di uccidere ha bevuto un caffè al bar. È tranquillo al bancone, le telecamere del locale immortalano la scena. Poi, con la stessa calma, si dirige nel...

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Prima di uccidere ha bevuto un caffè al bar. È tranquillo al bancone, le telecamere del locale immortalano la scena. Poi, con la stessa calma, si dirige nel parcheggio dell'azienda dove lavora l'ex. Lei esce, lui impugna la pistola e spara. Quattro colpi. La donna è riversa in terra. Muore all'istante. Proiettili che hanno devastato il volto della donna, rendendolo una maschera di sangue, e trapassato la sua schiena, per non permetterle di scappare. Infine la fuga del killer, durata un giorno e mezzo. Pierangelo Pellizzari, 61 anni, l'uomo che venerdì ha assassinato nel vicentino, Rita Amenze, 31enne di origini nigeriane, è stato arrestato ieri pomeriggio dentro un pollaio. 

L'uomo l'aveva uccisa nel parcheggio dell'impresa dove Rita lavorava, la MF di Noventa Vicentina, specializzata nella commercializzazione di funghi. L'errore di Pellizzari è stato quello, dopo una notte trascorsa in un casolare vicino, di voler tornare nella casa coniugale a Villaga, da cui la donna si era allontanata una settimana fa proprio per i contrasti con il marito. Lui, disoccupato e sfaccendato, già noto alle forze dell'ordine e con il porto d'armi revocato dal 2008, ha cercato di forzare una finestra che si affaccia su un pollaio che sta in cortile ma è stato circondato e bloccato dai militari, appostati da ore. Non aveva l'arma del delitto, di cui si è probabilmente disfatto subito dopo la fuga. 

Nelle stesse ore i vigili del fuoco erano impegnati a dragare il canale di via Quargente nell'ipotesi che l'omicida si fosse tolto la vita, circostanza presa in considerazione dopo la sua sparizione con l'auto di famiglia, una Jeep grigia. I particolari che trapelano dagli investigatori delineano l'immagine di un assassino freddo e lucido, che si sarebbe pure fermato tranquillamente a prendere un caffè al bar (ripreso dalle telecamere) prima di togliere la vita alla moglie davanti gli occhi atterriti delle sue colleghe. Una calma che non ha perso neppure negli attimi concitati del delitto: mentre Rita era agonizzante ha riposto l'arma nella giacca, non prima di aver sparato un ultimo colpo d'avvertimento in aria per evitare che qualcuno si avvicinasse e tentasse di inseguirlo. «Quando sono uscito dall'azienda per le urla delle dipendenti - racconta il titolare della MF me lo sono trovata di fronte. Mi ha puntato la pistola, poi si è girato e se ne è andato come se nulla fosse accaduto». Sul movente pochi i dubbi dei carabinieri: Rita aveva confidato alle amiche che l'uomo la picchiava spesso, anche se non aveva mai voluto sporgere denuncia. È la stessa ragione per la quale Pellizzari era finito nei guai con la giustizia, denunciato da una convivente precedente.  

 

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Il Mattino