25 aprile, a Roma striscioni pro Repubblica sociale. L'Anpi: «Buffoni»

25 aprile, a Roma striscioni pro Repubblica sociale. L'Anpi: «Buffoni»
L'Associazione nazionale partigiani festeggia a Roma il 70/esimo anniversario della Liberazione nel luogo simbolo della Resistenza romana ovvero Porta San Paolo. Una festa tra...

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L'Associazione nazionale partigiani festeggia a Roma il 70/esimo anniversario della Liberazione nel luogo simbolo della Resistenza romana ovvero Porta San Paolo. Una festa tra fazzoletti tricolori legati al collo e bandiere rosse.




Tra gli striscioni portati in piazza "Ora e sempre resistenza", "Arruoliamo nuovi partigiani", "No pasaran!", "Roma città aperta a tutte le resistenze", "Roma è antifascista". E a Porta San Paolo sventolano anche tante bandiere palestinesi la cui presenza annunciata oggi in piazza aveva sollevato polemiche: «Una presenza non invasiva» aveva assicurato il presidente dell'Anpi di Roma Ernesto Nassi dopo che gli ebrei e la Brigata ebraica, avevano chiesto di non ammettere la bandiera dei palestinesi «perchè in guerra stavano con i nazisti». Tra gli striscioni portati dai manifestanti pro-Palestina "No al muro dell'apartheid, no all'occupazione israeliana. Palestina libera".



Ma, oltre agli striscioni del corteo, a Roma questa mattina ne è apparso uno striscione con la scritta «Onore alla Repubblica Sociale Italiana». E' successo sul lungotevere, vicino al quartiere Prati. A denunciare l'episodio l'Anpi Roma i cui militanti hanno subito rimosso la scritta. «Buffoni, ancora credono a queste cose. Ricordo io a questi cosa è stato il fascismo: trent'anni di dittatura e di prepotenze - dice il presidente dell'Anpi di Roma Ernesto Nassi - E poi la cosa più brutta, ovvero le leggi razziali. È stata una delle pagine più vergognose».



«Quest'anno vogliamo dedicare il 25 aprile ai nostri partigiani e vogliamo che loro raccontino le loro storie». Così il presidente dell'Anpi di Roma Ernesto Nassi a margine della manifestazione per il 25 aprile a Porta San Paolo. «Per questo abbiamo deciso di non fare il corteo - aggiunge - Il 25 aprile è dedicato al comandante 'Max' Massimo Rendina e a Elio Toaff. Massimo è nel nostro cuore. Un uomo eccezionale, di una grandissima cultura e umanità. Sempre disposto a discutere. Ma era anche un uomo irremovibile: quando decideva una cosa non si smuoveva. Toaff era una persona squisita, carismatica. Grande rispetto per lui perchè non era integralista ma aperto al dialogo».



«Oggi in piazza ci sono oltre l'Anpi altre associazioni partigiane quali Fiap, Divisione Garibaldi, Partigiani cristiani e Anppia. Purtroppo mancano solo Brigata ebraica e l'Aned che si sono autoescluse. Nessuno le ha messe fuori. Noi li abbiamo invitati più volte». Così il presidente dell'Anpi di Roma Ernesto Nassi a margine della manifestazione dei partigiani per il 25 aprile in corso a Porta San Paolo. «C'è un grande rammarico - aggiunge - Non condivido la loro scelta ma la rispetto. Anche se la Brigata ebraica aveva il dovere di essere qui. Non si può mettere la testa sotto la sabbia: il problema Israele-Palestina esiste». La decisione degli ex deportati e della Brigata ebraica di disertare la manifestazione dell'Anpi è stata presa a seguito delle tensioni lo scorso anno al corteo per la presenza delle bandiere palestinesi.



Un minuto di silenzio durante la manifestazione dell'Anpi in occasione del 25 aprile a Porta San Paolo a Roma per ricordare le vittime del naufragio nel canale di Sicilia. «Non dobbiamo dimenticare il dramma di quei popoli - dice il presidente dell'Anpi Nassi -, degli sfortunati fratelli dell'Africa. Molti di loro riposano nel mare Mediterraneo. Meritano di essere ricordati visto che l'Europa fa finta di niente. Cerchiamo che questo non accada mai più».




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Il Mattino