Si estende la protesta dalle campagne alla Capitale dove in Piazza Montecitorio, davanti al Parlamento, sono arrivati gli agricoltori colpiti dalle pesanti calamità con il...
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I pastori regalano pecorino romano nella piazza colorata di giallo da gilet, palloncini, bandiere, striscioni e cartelli in cui si legge tra l'altro «Chiudiamo i porti al falso olio italiano», «Senza agricoltura non si mangia», «Burocrazia fa più danni delle calamità». L'obiettivo - sostiene la Coldiretti - è garantire un futuro ad un settore strategico per il Made in Italy e difendere il lavoro, l'economia e il territorio Lo scorso anno sono stati cancellati centomila posti di lavoro in Italia nella filiera dell'olio extravergine di oliva con un trend che rischia di diventare irreversibile se non si interviene con strumenti adeguati. «Per affrontare l'emergenza serve un intervento mirato per consentire ai produttori duramente colpiti dalle gelate di ripartire con un efficace coordinamento istituzionale tra il livello regionale e quello nazionale» afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. «Deve partire al più presto il Piano Salva Olio presentato dalla Coldiretti - continua Prandini - per rilanciare il settore con una strategia nazionale e investimenti adeguati.
Circa un milione di litri di latte è stato lavorato per essere dato in beneficienza, dato in pasto agli animali o gettato per «colpa dell'atteggiamento irresponsabile degli industriali che ha portato i pastori all'esasperazione di fronte a compensi inferiori a 60 centesimi al litro, al di sotto dei costi di produzione», è la stima di Coldiretti fatta proprio in occasione della manifestazione davanti a Piazza Montecitorio a Roma dove i pastori sardi hanno denunciato alle Istituzioni nazionali la tragedia del latte di pecora e chiesto di procedere immediatamente al commissariamento del Consorzio di tutela del Pecorino Romano Dop. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino