Salute mentale: tavolo di lavoro a Roma dopo l'aggressione di Secondigliano

La riunione sarà all’hotel Nazionale

Claudio Zanon, direttori di Motore Sanità
A seguito dell'episodio che ha visto una psichiatra minacciata con una pistola al centro di salute mentale di Secondigliano e dopo la riunione di stamane gli psichiatri...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

A seguito dell'episodio che ha visto una psichiatra minacciata con una pistola al centro di salute mentale di Secondigliano e dopo la riunione di stamane gli psichiatri napoletani parteciperanno domani, a Roma, al tavolo di lavoro promosso con le istituzioni per rimettere la salute mentale al centro dell’agenda politica del paese.

L’evento romano, organizzato dal coordinamento nazionale dei direttori dei dipartimenti di salute mentale italiani e da motore sanità, in programma presso l’hotel Nazionale, vuole aprire un dialogo tra psichiatri, neuropsichiatri infantili, psicologi e medici delle dipendenze, i rappresentanti delle società scientifiche, delle categorie professionali e degli altri ambiti sanitari dell’emergenza. In Italia, specialmente dopo la pandemia, i dipartimenti di salute mentale sono allo stremo e non riescono più a garantire un servizio adeguato.

E sulla legge Basaglia: «La slute mentale – conclude Claudio Zanon, direttore scientifico di motore sanità - non è una questione ideologica. La cosiddetta legge Basaglia fu elaborata da un gruppo con relatore Bruno Orsini, democristiano medico e sottosegretario, che mediò tra posizioni estreme e portò all’approvazione di tutti i partiti di una legge che ridiede diritti e dignità ai pazienti. Basaglia, contrario all’inizio, la riconobbe in seguito come la migliore legge possibile. L’attuale scenario epidemiologico è completamente diverso da quello di 50 anni fa».

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino