Un uomo questa mattina è entrato nella basilica di San Pietro, è salito sull'altare principale, sotto il baldacchino del Bernini, e ha gettato a terra un...
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Non è la prima volta che la basilica e il Vaticano sono al centro di gesti sconsiderati e senza una vera motivazione. Meno di un mese fa un cittadino iracheno richiedente protezione internazionale, in evidente stato di agitazione, aveva minacciato di darsi fuoco con un accendino a piazza Pio XII, proprio davanti al colonnato di San Pietro. L'uomo, secondo quanto si era appreso, aveva pronunciato frasi sconnesse tra cui Allah akbar. Ma la polizia lo ha fermato in pochi minuti.
Nel 2016 un uomo, dopo aver superato tranquillamente i controlli d'accesso in basilica, era entrato e si era completamente spogliato.
Ma il gesto più eclatante resta quello del 21 maggio 1972, quando un geologo australiano trentaquattrenne di origini ungheresi, eludendo la sorveglianza, riuscì a colpire con un martello la Pietà di Michelangelo per quindici volte in pochi secondi, prima che fosse afferrato e reso inoffensivo. La Pietà subì danni molto seri, e l'autore dello sfregio, riconosciuto infermo di mente, fu rinchiuso in un manicomio italiano fino al 1975, quando fu rimpatriato in Australia. Da allora la Pietà è protetta da una speciale parete di cristallo antiproiettile. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino