Una donna erede al trono. Dopo mille anni. È la svolta annunciata da Vittorio Emanuele ed Emanuele Filiberto in casa Savoia. Toccherà a Vittoria, 16 anni, portare...
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La decisione viene però respinta dai senatori del Regno. «La legge salica è immodificabile». Il presidente e il segretario della Consulta dei Senatori del Regno, di cui fa parte anche Amedeo di Savoia, boccia il motu proprio annunciato da Vittorio Emanuele e dal figlio Emanuele Filiberto per cambiare le regole della successione al trono aprendo alle donne. «Solo nell'esercizio effettivo dei loro poteri e nell'ambito di una nuova Costituzione - scrive la Consulta - la Corona e i due rami del Parlamento potrebbero procedere a eventuali modifiche dello Statuto»
Emanuele Filiberto e il video virale: «Era per giocare, ma il risultato è stato allarmante»
L'erede designata, una vita tra Montecarlo, Ginevra e Parigi, dove studia, sogna il mondo dell'arte e della moda.
Un argomento, quest'ultimo, brandito anche dal principe Amedeo che, in un documento firmato da Gianni Stefano Cuttica e Aldo Mola a nome della Consulta dei Senatori del Regno sostiene che la legge Salica è immutabile e inviolabile. Ma questa Consulta «non è quella riconosciuta da Casa Savoia», ribatte Emanuele Filiberto, che parla di una «mossa ridicola» e «anacronistica». «È un gran peccato e una grande tristezza - afferma - perché le braccia di Casa Savoia sono sempre state aperte. Lo scorso anno abbiamo dato in beneficienza un milione di euro - ricorda - Tutti insieme potremo fare molto di più». Con l'apertura alle donne non c'entra nulla il fatto che non abbia figli maschi, assicura il principe, pronto a scommettere sulla svolta 'rosà della corona senza regno. «Nella storia, le regine di casa Savoia occupano un posto speciale - sottolinea con convinzione -. Sono donne straordinarie che hanno fatto grandi cose; confido molto nella sensibilità e nel punto di vista femminile». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino