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Assunto fino al termine della stagione estiva nella piscina del condominio. Una sostituzione con chiamata dell’ultimo momento, perché l’incaricato ha inoltrato a cavallo di Ferragosto il certificato medico di malattia: «Una procedura regolare» assicura l’amministratore di condominio. Ma il neo bagnino è uno dei cugini di Roberto Spada, uno dei boss del clan di origini Sinti che ha gestito dalla fine degli anni ‘80 il malaffare sul litorale romano. Di qui un mare di polemiche.
I condòmini hanno accertato l’identità del neo bagnino prima via social dal suo profilo Facebook. Dove hanno riconosciuto il loro assistente ai bagnanti, che a sua volta si chiama Roberto, nelle immancabili pose all’interno di una sfarzosa casa: seduto su un trono dorato, a capo tavola tra ostriche e champagne, in una palestra a tirare di boxe. Poi hanno iniziato a chiamare preoccupati l’amministratore. Il risultato? Tanta, tantissima tensione nel complesso residenziale alle spalle di via Bazzini, tra Stagni di Ostia e Ostia Antica. «Non ho pregiudizi di alcun genere, è giusto che un ragazzo lavori. Tuttavia la preoccupazione c’è perché la famiglia da cui proviene è nota a tutti», spiega uno degli inquilini residente nel comprensorio.
La nuova presenza non era passata inosservata fin dai primi giorni.
D’altra parte, l’amministratore (nominato lo scorso maggio) Davide G., ribadisce: «Mi sono trovato in difficoltà quando l’altro bagnino se ne è andato proprio in mezzo alla stagione. Ho chiesto tra le mie conoscenze e mi hanno suggerito questo ragazzo anche perché era stato impiegato, sempre come bagnino, in uno stabilimento di Ostia. Non ci ho visto nulla di strano - dice - poi ho iniziato a ricevere le proteste degli inquilini. Ma ormai la stagione è al termine e resterà lì anche perché a suo carico non c’è nulla». E gli inquilini? «C’è grande imbarazzo, non vogliamo sembrare scortesi. Tuttavia non possiamo far finta di nulla» ripetono.
Come le ultime inchieste della Procura hanno accertato, il clan Spada insieme alle famiglie Triassi e Fasciani, hanno gestito il malaffare capitolino del mare di Roma: spaccio di stupefacenti, usura e gioco d’azzardo. Lo scorso gennaio è stata confermata l’associazione a delinquere di stampo mafioso per il clan Spada di Ostia nel maxi processo. L’ultimo capitolo della saga, risale al 2017 quando il giornalista Daniele Piervincenzi era stato aggredito da Roberto Spada davanti alla palestra che all’epoca gestiva. Per quell’aggressione è stato poi condannato in via definitiva a sei anni. La Cassazione si è pronunciata lo scorso 22 luglio: solo pochi giorni dopo, il cugino Roberto, prendeva servizio nella piscina di Ostia Antica.
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