Tensione altissima tra i partner di governo sul caso della Tav. Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono nuovamente intervenuti sul tema a margine di eventi elettorali cui stanno...
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Di Maio. «Finché ci sarà il Movimento al Governo, la Tav non si farà. Ridimensionata? Il tema non è il ridimensionamento dell'opera: se diciamo queste cose, parliamo di una supercazzola». Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio a margine di un evento elettorale a Ortona. «Per me valgono le priorità: in questo governo ce lo siamo detti chiaramente dall'inizio, ci sono cose su cui siamo d'accordo e altre no.
Tav, Salvini boccia Di Maio: «Grandi opere, nessuno stop. Piano Marshall per il rilancio»
Salvini. «Sulla Tav decidono gli italiani, che hanno bisogno di viaggiare di più, di inquinare di meno, di spendere di meno. Non rispondo alle polemiche, il tempo lo investo lavorando e credo che il Governo, come ha fatto in questi mesi, troverà la soluzione migliore, perché lasciare 20 chilometri di buco sotto a una montagna non mi sembra utile né agli italiani né a nessun altro. C'è bisogno di viaggiare di più e meglio, se un'opera mi costa meno finirla che fermarla è evidente dove sta la ragione. Però, ripeto, col buon senso l'accordo si trova».
Poi Salvini interviene sul caso Diciotti e ha detto di «essere tranquillo, avevo promesso agli italiani di azzerare gli sbarchi, di fermare i barconi e di arrestare gli scafisti, l'ho fatto e continuerò a farlo, poi in Senato ognuno sarà libero di votare come ritiene di votare».
Matteo Salvini ha parlato anche di ricostruzione in Abruzzo e nelle zone limitrofe, sottolineando come «non è possibile che a Teramo ci siano ancora 4mila persone fuori dalle abitazioni». L'imperativo è «dare più poteri ai sindaci, per ricostruire, snellire, per accelerare. Ma sia ben chiaro prima vengono gli abruzzesi, prima vengono gli italiani e dopo vengono tutti gli altri paesi del mondo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino