ROMA - Dal 'tesorettò del Superenalotto potrebbe arrivare un aiuto alle popolazioni messe in ginocchio dal sisma che ha colpito il Centro Italia. È la proposta...
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«Ieri giorno di terremoto, di vite spezzate, di paesi scomparsi e di urgente necessità di risorse per rispondere ai bisogni emergenti delle persone e delle piccole o medie imprese che compongo il tessuto produttivo delle zone colpite nell'alto Lazio, in Umbria e nelle Marche. C'è bisogno di fare presto e di fare bene - ragiona la parlamentare di Ap - evitando errori già fatti in situazioni analoghe sia in termini di ritardi insopportabili, sia in termini di snaturamento dell'identità di questi borghi italiani, che meglio di qualunque altra cosa esprimono il senso delle nostre radici.
E l'idea si allarga sui social e approda sulle principali piattaforme online di raccolta firme: l'idea di destinare il jackpot dei record del Superenalotto, 128,8 milioni di euro, alle popolazioni colpite dal terremoto del Centro Italia è stata cavalcata in Rete anche da Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia. Una delle tante iniziative di solidarietà partite dal basso sull'onda della commozione nazionale. Mentre i social fanno anche da cassa di risonanza ad eventi e cene "all'amatriciana" organizzati da privati, associazioni e ristoratori.
L'idea di destinare il Jackpot del SuperEnalotto alla popolazione del Centro Italia colpita dal terremoto «è bella, ma ci sono dei problemi da risolvere». Lo ha detto ad Agipronews il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta. Difficile che si possa intervenire sul Jackpot attuale (l'estrazione di questa sera mette in palio 128,8 milioni di euro, ndr), dal momento che il montepremi tecnicamente «appartiene» già ai giocatori che, nel corso dell'ultimo anno, a partire dal giorno successivo all'ultimo «6» centrato ad Acireale a luglio 2015, hanno investito circa 900 milioni di euro. Ed è altrettanto difficile che si riesca a prendere una decisione in tempo per l'estrazione di questa sera, ma effettivamente si sta lavorando su «una soluzione tecnica per destinare parte dei proventi della raccolta alla ricostruzione», anche se «non è detto che ci riusciremo», ha spiegato Baretta. Secondo quanto apprende Agipronews da fonti istituzionali, anche l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli starebbe approfondendo la questione Leggi l'articolo completo su
Il Mattino