«#AccessoNegato e denunce in diverse Università»

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Roma, Napoli, Catania, Palermo e Milano: «In queste città sono stati denunciati il maggior numero di casi sospetti e, a pochi giorni di distanza dalla...

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Roma, Napoli, Catania, Palermo e Milano: «In queste città sono stati denunciati il maggior numero di casi sospetti e, a pochi giorni di distanza dalla pubblicazione della graduatoria nazionale (anticipata intanto dai punteggi on line sul sito Universitaly), prevista per il 3 ottobre, già impazzano le polemiche. Centinaia di aspiranti camici bianchi si sono rivolti a noi», segnala Consulcesi.


Tra le denunce più frequenti risultano problemi relativi alla scheda anagrafica (19% dei casi), non rispetto delle tempistiche (15%), mancati controlli (13%) e utilizzo di smartphone (10%).  Gli atenei finiti sotto accusa da parte degli studenti sono stati soprattutto La Sapienza di Roma (21% dei casi), l’Università Federico II di Napoli (13%), l’Università degli Studi di Catania (10%), l’Università di Palermo (9%) e la Statale di Milano (5%). Naturalmente, si tratta della versione dei candidati: tutta da verificare.

«Il numero chiuso deve essere un’eccezione e non la regola, come previsto dalla Costituzione. Inoltre se le Università non possono accogliere un maggior numero di studenti, si aumentino ed adeguino le strutture invece di ridurre gli iscritti»: è quanto dichiara Marco Tortorella, legale di Consulcesi.

Intanto, per far sentire la voce degli studenti contrari al numero chiuso per le facoltà medico-sanitarie, è stata lanciata una campagna social attraverso l’hashtag #AccessoNegato. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino