Torino, si inventa il tentato sequestro del figlio: smascherato confessa

Finto rapimento a Torino
TORINO - Alex Giarrizzo, il padre di Borgaro Torinese che ha denunciato il tentato sequestro del suo bimbo di 3 anni,...

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TORINO - Alex Giarrizzo, il padre di Borgaro Torinese che ha denunciato il tentato sequestro del suo bimbo di 3 anni, 'si è inventato tutto': lo hanno riferito i carabinieri del Comando Provinciale di Torino.



L'uomo, portato in caserma, è stato messo alle strette e ha confessato di essersi inventato ogni cosa. Un mitomane. Che però ha creato non poco allarme in un paese tranquillo come Borgaro Torinese, alle porte del capoluogo. I carabinieri lo hanno trattenuto a lungo in caserma, per interrogarlo. Vogliono capire se esistano altri motivi, al di là della mitomania, che abbiano indotto all'uomo di procurare l'allarme che ha creato. A loro l'uomo ha confessato di essersi inventato tutto perchè aveva paura di essere denunciato per abbandono di minore.



Secondo la prima denuncia fornita da Giarrizzo, 31 anni e un lavoro a Borgaro Torinese come operaio, i fatti a sentir lui si erano svolti così: nel pomeriggio di domenica suo figlio e un altro bambino, che stavano giocando insieme ad altri nella piazza del paese, scompaiono tra la folla. I genitori li cercano, non li trovano, chiedono agli organizzatori di fare un annuncio attraverso gli altoparlanti. Il primo dei bambini viene trovato poco dopo. Il secondo invece non si trova. Passano i minuti, la tensione di Alex Giarrizzo (e di sua moglie Valentina) cresce, vengono allertati i carabinieri. Poi, la svolta: Giarrizzo si lancia all'inseguimento di un uomo «grassoccio, alto circa 1.70» che dall'altra parte della piazza si sta allontanando con un bambino in braccio. Ha in braccio suo figlio. L'uomo capisce di essere stato scoperto, accelera, Giarrizzo gli corre dietro, gli urla di fermarsi, lo raggiunge, gli sferra un pugno in pieno volto e libera suo figlio.



L'uomo scappa. Si rifugia su una Renault 19 grigia a bordo della quale una persona «con i capelli lunghi» lo sta aspettando con il motore acceso. I due riescono a fuggire. Ripete la storia, negli stessi termini, anche ai giornalisti che arrivano a Borgaro per intervistarlo. Ma ai carabinieri i conti non tornano. Perchè Giarrizzo si dice «sicuro» di riconoscere il rapitore in una foto segnaletica che gli mostrano: «È lui, ne sono certo». Ma non è così: l'uomo che lui dice di riconoscere è in carcere da tempo. I dubbi tra gli investigatori crescono, i riscontri non si trovano. Giarrizzo viene convocato in caserma alla Venaria. Messo alle strette, cede: «mi sono inventato tutto». Non si è ancora capito perchè lo abbia fatto. È stato denunciato per procurato allarme. Domani, alle 11, i carabinieri hanno convocato una conferenza stampa alla Venaria.
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Il Mattino