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ROMA “Il trattato di cooperazione rafforzata firmata stamattina segna un momento storico delle relazioni” tra Italia e Francia: “Da oggi siamo ancora più vicini”. Al termine della cerimonia al Quirinale, Mario Draghi spiega in conferenza stampa perché Italia è Francia hanno firmato un Trattato che lega ancor più le due istituzioni e le due economie. Con a fianco il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente del Consiglio ha ribadito “l’amicizia profonda che c’è tra i due popoli.
Cosa prevede il trattato Italia-Francia
Dodici articoli, un elenco dettagliato di materie che si intendono mettere ancor più in comune, il trattato somiglia ad una sorta di libretto di istruzioni che dovrebbe evitare le innumerevoli incomprensioni degli anni scorsi. Contrasti che i due Paesi sanno di non potersi più permettere ora che la Germania è in piena transizione, dopo 16 anni di Merkel. Il sovranismo che si respira forte in Polonia e Ungheria, la ritirata americana dall’Europa, l’insorgenza di Russia e Cina, l’uscita del Regno Unito, obbligano Italia e Francia a prendere l’iniziativa evitando di disperdere energie in contenziosi interni.
I due Paesi, fondatori dell’Unione e con una forte proiezione mediterranea, mettono da parte le passate incomprensioni, si danno gli strumenti per evitarne di nuove e insieme attendono che la Germania abbia finalmente un governo in carica per chiudere il triangolo e comporre un nocciolo duro in grado di guidare l’Europa in un momento non certo facile.
Una trattato che disegna una cooperazione rafforzata in moltissimi settori, ma anche una condivisione preventiva delle scelte da fare nei consessi internazionali: Nazioni Unite, Ue, Nato.
Dieci capitoli del Trattato del Quirinale firmato oggi per l'Italia dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, e per la Francia, dal Presidente della Repubblica Emmanuel Macron e alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella.
Un riconoscimento viene infine dato,alla “importanza e la vitalità della cooperazione tra i rispettivi Parlamenti e il ruolo che la diplomazia parlamentare svolge nelle relazioni tra i due Paesi” con l'auspicio di un “rafforzamento attraverso forme di cooperazione permanente”. Da qui deriva l’impegno a effettuare un bilaterale ogni anno e la possibilità che un ministro partecipi, seguendo il principio dell’alternanza, alle riunioni dei consigli dei ministri.
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