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Cronaca

Treni ancora nel caos da Salerno a Termini, Fs: il piano contro i disagi

Nuova giornata nera per la circolazione a causa di guasti e maltempo: ritardi di ore L'ad Donnarumma: «Non è un disastro, spostiamo due milioni di persone al giorno»

Treni ancora nel caos da Salerno a Termini, Fs: il piano contro i disagi

di Petronilla Carillo

mercoledì 15 gennaio 2025 Ultimo aggiornamento 07:53

SALERNO Giornata drammatica ieri per la circolazione dei treni, da Nord a Sud della Penisola disagi per i viaggiatori da Firenze a Reggio Calabria, passando per Roma Termini. Si inizia con Salerno....
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SALERNO Giornata drammatica ieri per la circolazione dei treni, da Nord a Sud della Penisola disagi per i viaggiatori da Firenze a Reggio Calabria, passando per Roma Termini. Si inizia con Salerno. È qui che la circolazione ferroviaria si ferma dividendo l'Italia in due. La Calabria e la Sicilia restano isolate per sei ore a causa di alcuni problemi sulla rete Salerno-Reggio Calabria tra Diamante e Capo Bonifati, Fuscaldo e Paola, Paola e San Lucido. Ma i disagi iniziati nella nottata tra lunedì e martedì in Calabria sono soltanto l'inizio di una giornata nerissima sotto il profilo della circolazione ferroviaria. Altri nodi alla circolazione si sono avuti prima sulla Roma-Firenze per un guasto alla linea elettrica a Terontola. Qui i disagi si sono verificati a ora di pranzo e sono andati avanti per tutta la giornata tra ritardi e cancellazioni fino a quando, alle 18.10 circa, l'allarme è scattato alla stazione di Roma Termini per un altro guasto alla cabina elettrica nei pressi dello scalo.

Viaggiatori, dunque, costretti a fare i conti con mancate partenze e lunghe attese, accampati presso le stazioni al freddo. Anche quando, in serata, i problemi sono stati risolti, i ritardi accumulati anche fino a sei ore per le lunghe percorrenze - hanno causato ulteriori interferenze nelle partenze e slittamenti degli orari previsti. Ma la situazione più grave è stata certamente quella che ha bloccato la circolazione sulla tratta Salerno-Reggio Calabria dove su alcuni tratti il forte vento, dalla notte di lunedì e per buona parte della giornata di ieri, ha portato sulla linea ferroviaria «oggetti metallici esterni alla ferrovia» mentre in alcune zone le piogge intense non hanno consentito una regolare circolazione dei treni e neanche l'organizzazione di bus sostitutivi. Alle 15.30 di ieri, quando sul sito appare l'ultimo bollettino dei disagi, sono ventisei i treni segnalati come cancellati o in ritardo, tra Alta Velocità e Intercity. Soltanto alle 16.30 la circolazione è ripresa, ma non regolare perché, a causa dei ritardi accumulati da altre linee per problemi sulla rete del centro nord, il traffico è stato molto intenso.

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LE VOCI

«Ci hanno fatto salire a bordo sapendo che il treno sarebbe stato fermato visto che i disagi si sono registrati in nottata». È il racconto di un uomo anziano, siciliano, partito ieri mattina da Roma per rientrare a casa. È infreddolito, cerca riparo in un angolo del corridoio che porta ai binari 1 e 2 della stazione di Salerno. È lì dalle 10.30, assieme ad altre persone. Non si conoscono, sono tutti diretti in Sicilia, e fanno gruppo ammazzando il tempo tra polemiche e chiacchiere. «Quando siamo arrivati a Salerno ci hanno chiesto di scendere, ma io non volevo. Mi sono arrabbiato tanto: perché ci avete fatto partire se sapevate che c'erano problemi? Domanda alla quale ancora non ho avuto risposta». Con loro c'è una ragazza che viaggia con una parente e due bimbi. Il maschietto è con lei nel corridoio che porta ai binari, stanco e infreddolito; la bimba, più piccola, con la mamma all'esterno della stazione, in un passeggino. Dorme, la madre cerca di tenerla al caldo. «Veniamo da Avellino e torniamo a casa in Sicilia - dice la giovane donna - eravamo saliti a bordo, il tempo di togliere il giubbotto ai bambini e ci hanno detto di scendere. Si rende conto? Trattati come animali!». Mostra poi un messaggio appena ricevuto da Trenitalia. Sono le 13.30, l'email avvisa che (forse) alle 14.30 la circolazione riprenderà. «Ma all'ufficio informazioni della stazione - dice la donna - non ci hanno dato la certezza». E così è stato, la partenza è slittata ancora. Con loro, accovacciati sulle scale che portano ai binari, c'è una coppia brasiliana: sono diretti a Paola da alcuni parenti. Lui abbraccia la fidanzata per scaldarla, parla poco l'italiano ma borbotta in portoghese. «Ecco, vede? Questa è l'Italia che mostriamo ai turisti... Ci sono anche tedeschi e inglesi fermi qui a Salerno», continua l'anziano siciliano. Una donna, anche lei siciliana, infreddolita e stanca nel suo piumino beige, sta tornando a casa da una vacanza a Roma. È rassegnata: «Chi aveva impegni urgenti ha preso un'auto a noleggio, io rientro domani a lavoro... Cosa devo fare? Se va male prendo un altro giorno di ferie...».

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L'AZIENDA

«Un disagio che oggi (ieri, ndr) impatta su un migliaio di persone non può essere raccontato come un disastro, dato che ne spostiamo contemporaneamente 2 milioni che sono ben contenti di andare sui nostri treni», ha commentato a caldo l'amministratore delegato del Gruppo Fs Italiane, Stefano Donnarumma. «Io continuo a incoraggiare i miei colleghi a considerare il loro lavoro fondamentale per tutta la popolazione italiana, così come per i tanti turisti che vengono in Italia», ha aggiunto. «Il primo pensiero del ministro è quello di dire: cerchiamo di mitigare questi disagi, acceleriamo le attività trasformative dell'azienda. Tant'è vero che quando abbiamo chiesto aiuto al ministero, così come alle altre istituzioni, per la copertura dei finanziamenti necessari, si sono tutti mossi in primis il ministro Salvini per aiutarci ad avere questa copertura» ha poi precisato l'ad Donnarumma, precisando che il ministro Salvini «è molto allineato con noi. Segue le attività da vicino, noi abbiamo ogni settimana aggiornamenti, vuole essere sempre ragguagliato sulle attività che mettiamo in campo» e «non vorrei un altro rapporto che non fosse questo perché ho un rapporto diretto». Quindi: «Siamo ascoltati come azienda, non riceviamo pressioni - aggiunge - che non siano quelle di natura strategica e legate proprio all'aspetto del servizio».
 
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