NEW YORK – Era nell’aria. Da tempo si sapeva che Donald Trump era entrato in rotta di collisione con il suo consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton. E ora...
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Bolton è stato il “falco” dell’Amministrazione, sempre favorevole a interventi militari, e contrario al dialogo. Ultimamente le sue posizioni lo avevano contrapposto alle posizioni più moderate del segretario di Stato Mike Pompeo, e girava voce che i due neanche si parlassero più.
L’annuncio del licenziamento è arrivato con uno dei soliti tweet di Trump: “Ho chiesto le dimissioni a John, e lui le ha presentate prontamente” ha scritto il presidente. Il testo del messaggio era abbastanza duro: “Sono stato in forte disaccordo con molti dei suoi suggerimenti, e così anche altri nell’Amministrazione”. Non esattamente un addio affettuoso.
Bolton è stato il terzo consigliere per la sicurezza nazionale di Trump. Ha preso il posto di HR McMaster nell’aprile del 2018. Aveva guà fama di essere un intransigente, e nell’Amministrazione di George Bush junior era stato indicato come “il più falco dei falchi” per aver spinto senza sosta a favore della guerra contro l’Iraq.
Ultimamente era apparso evidente che Donald Trump lo aveva messo da parte, tra gli altri motivi perché avrebbe voluto aprire un negoziato con l’Iran, contro il parere di Bolton, che invece sarebbe favorevole a ricorrere alle armi contro il regime dei mullah. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino