Usa 2020, l'America brucia: ecco perché Trump non ha ancora perso

Usa 2020, l'America brucia: ecco perché Trump non ha ancora perso
Chiunque altro al mondo avrebbe perso già. Chiunque, ma non lui. L’America brucia al punto che oramai è...

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Chiunque altro al mondo avrebbe perso già.

Chiunque, ma non lui.


L’America brucia al punto che oramai è difficile anche soltanto da raccontare, figurarsi da analizzare o addirittura da capire.

L’elenco dei guai non finisce più: il coronavirus, il razzismo, la polizia, le proteste, le statue, l’economia, il lavoro, la disoccupazione, l’immigrazione, persino i social.

Eppure nessuno è stato in grado di descrivere politicamente se stesso come Donald Trump ha fatto con sé, oramai qualche anno fa.

«Potrei stare in mezzo alla Fifth Avenue e sparare a qualcuno…e non perderei neanche un voto».

Una dichiarazione del gennaio 2016, di un comizio in Iowa passato in qualche modo alla Storia.
Surreale, certo. Ma in grado di spiegare non soltanto il tycoon, ma anche e soprattutto i suoi elettori.

Ebbene, in questa sua incredibile e ancora attuale uscita, contemporaneamente folle e lucida, c’è la ragione per cui darlo per spacciato sarebbe un errore colossale e pure grossolano.


Trump è in difficoltà come non lo è stato mai.
Lo è per causa sua e della sua approssimazione.
Lo è per una sfilza di imprevisti, oggettivamente epocali e a lui non imputabili, che avrebbero già messo ko chiunque.

Chiunque, ma non lui.
Che anzi spera di fondare la sua riconferma proprio sul “nonostante tutto”.

Nonostante il Covid-19, che nel frattempo riesplode nei nuovi focolai della Florida e del Texas.
Nonostante la rabbia socio-razziale della comunità nera, che un po’ si manifesta pacifica e un po’ travolge ogni cosa.
Nonostante i numeri di un’economia in ripresa, ma in ripresa lenta.

Da “nonostante tutto” a “grazie a tutto questo”, con quell’aria da resistente e quasi da martire che tanto piace ai suoi, testardi almeno quanto lui, per larghi tratti ottusi, nel senso di ostinati.

Guai, dunque, a darlo per sconfitto.
Se c’è qualcuno in grado di trasformare l’apocalisse in vittoria, questo qualcuno è Donald Trump.

Del resto, c’è già riuscito una volta.

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Il Mattino