Alle prime luci dell'alba, i carabinieri della Compagnia di Frascati hanno dato esecuzione a un'ordinanza, emessa dal gip del Tribunale di Roma su richiesta della Procura...
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Nello specifico, i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Frascati, nel corso dell'attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma - gruppo reati gravi contro il patrimonio, usura ed estorsioni - hanno acclarato che gli arrestati hanno svolto attività in maniera organizzata e continuata di concessione di finanziamenti nei confronti di almeno 4 soggetti, tra cui due commercianti, nonché applicato, in più operazioni di finanziamento, tassi di gran lunga superiori previsti dai decreti ministeriali in materia, utilizzando anche metodi estorsivi per farsi consegnare il denaro prestato.
Le indagini hanno consentito di accertare come due fratelli, entrambi arrestati, residenti nella zona di Tor Vergata, a partire dal 2012 avevano elargito dei prestiti usurari nei confronti di un commerciante al quale erano stati applicati tassi variabili dal 15 al 20 per cento mensili. L'attività investigativa, condotta con l'ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, a riscontro di specifici servizi di osservazione, ha fatto emergere lo stato di ansia e soggezione della vittima che, preoccupata delle possibili conseguenze dei mancati pagamenti, continuava a corrispondere notevoli importi, ben oltre il capitale finanziato, già moltiplicato.
Nello specifico, il commerciante è stato vittima non solo di minacce verbali, ma di una vera e propria aggressione nel corso della quale gli è stata sottratta anche l'auto con lo scopo di convincerlo a corrispondere quanto richiesto dagli usurai. Una secondo commerciante è stato oggetto di diverse minacce e di un vero e proprio raid, organizzato all'interno della sua attività commerciale, nel corso del quale due degli arrestati, al fine di convincerlo a consegnare quanto dovuto, si impossessavano di parte della merce che aveva esposta, asportandola senza pagarla. Il metodo delle minacce è stato anche utilizzato dagli arrestati nei confronti di un operaio il quale, dopo aver ricevuto il prestito, non era riuscito a restituire quanto pattuito.
L'uomo è stato picchiato da uno degli indagati con una mazza da golf e più volte minacciato di essere infilzato con una siringa infetta di Aids se non avesse ottemperato a corrispondere quanto dovuto.
Il Mattino