Il giudice chiamato a pronunciarsi sull'impugnazione del riconoscimento del figlio naturale concepito con maternità surrogata è sempre tenuto a valutare...
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Nella sentenza n. 272, depositata oggi (relatore Giuliano Amato), la Corte afferma che anche nell'azione prevista dall'articolo 263 del Codice civile è ineludibile la valutazione comparativa fra l'interesse alla verità e l'interesse del minore. Vi sono casi in cui tale valutazione è fatta direttamente dalla legge (così è, ad esempio, per il disconoscimento del figlio concepito da fecondazione eterologa); ve ne sono altri «in cui il legislatore impone, all'opposto, l'imprescindibile presa d'atto della verità, con divieti come quello della maternità surrogata. Ma l'interesse del minore non è per questo cancellato».
Nel silenzio della legge, come nel caso in esame, la valutazione è dunque più complessa della sola alternativa vero/falso.
Il Mattino