Vaccini, a scuola torna l’autocertificazione da settembre. Regioni sul piede di guerra

Vaccini, Regioni pronte a ricorrere alla Consulta contro lo stop all'obbligo
Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, dice no all'obbligo dei vaccini: «Ho vaccinato i miei figli, però ritengo che il diritto all'educazione non...

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Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, dice no all'obbligo dei vaccini: «Ho vaccinato i miei figli, però ritengo che il diritto all'educazione non possa essere negato a nessuno. È giusto che nelle scuole e negli asili possano entrare tutti. Molti Paesi al mondo non obbligano, ma educano». Un gruppo di Regioni, governate dal centrosinistra, però è pronto a presentare ricorso alla Corte costituzionale contro una norma, inserita come emendamento al Milleproroghe, che rinvia di un anno l'obbligo della vaccinazione per entrare nelle scuole materne e nei nidi. 


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Lo ha ribadito l'assessore alla Sanità del Piemonte, Antonio Saitta, che coordina la commissione salute nella Conferenza delle Regioni. Ma sul tema scuola e vaccini, ciò che prevale è il caos: visto che i tempi sono stretti, si rischia di cominciare le lezioni nella confusione totale, tra autocertificazione e attesa dell'approvazione definitiva del Milleproroghe. Dopo il blitz della maggioranza gialloverde al Senato, che ha sollevato voci di dissenso anche nel Movimento 5 Stelle, vincerà l'incertezza. Nel dettaglio: la legge Lorenzin chiedeva la certificazione delle vaccinazioni ai genitori per iscrivere i bambini alla materna o al nido. La ministra Giulia Grillo, insieme al collega della Pubblica istruzione, Marco Bussetti, è intervenuta con una circolare: l'obbligo resta, ma è sufficiente l'autocertificazione. E anche il titolare della Famiglia fa sponda su questo argomento: «È importante la libertà di scelta». Venerdì nuovo giro di valzer: in Senato la maggioranza vota una norma che consente al bambino non vaccinato di andare all'asilo. Non c'è sanzione per quest'anno. Come dire: le cinture di sicurezza sono obbligatorie, ma non ti facciamo la multa. Almeno nove Regioni di centrosinistra (Piemonte, Emilia-Romagna, Umbria, Campania, Calabria, Lazio, Abruzzo, Toscana e Marche in primis) studiano delle leggi in senso opposto: a scuola il bimbo entra solo se è vaccinato. De Luca, governatore della Campania: «Sono nettamente contrario al rinvio dell'obbligo, studieremo provvedimenti legislativi autonomi». Ma secondo il deputato pd Stefano Ceccanti l'ingorgo in vista è epico a causa della pausa estiva alla Camera: «La legge di conversione del Milleproroghe non può essere convertita prima dell'inizio dell'anno scolastico che partirà con la sanzione che permane: caos garantito».

TEMPI

Un grande pasticcio che ha preso di sorpresa anche la ministra della Salute, Giulia Grillo (M5S) che l'altro giorno, dopo il voto al Senato, ha ribadito: resta l'obbligo dei vaccini, slitta la sanzione. Lei aveva parlato di «obbligo flessibile». Ma Luigi Di Maio critica l'obbligatorietà: «Abbiamo sempre detto che i bambini si devono vaccinare, che le famiglie che non vaccinano devono essere sensibilizzate, ma non si può pensare di utilizzare la scuola come obbligo». Dal Pd, Maurizio Martina: «Sosterremo una petizione nazionale contro la norma approvata». Stefano Bonaccini, presidente della Regione che per prima approvò una legge sui vaccini: «Quando la Grillo ha incontrato gli assessori regionali alla Salute mica ha detto che avrebbe rinunciato all'obbligatorietà dei vaccini. Vorremmo sapere quando e con chi si è confrontata per prendere una decisione di quel tipo». Giorgio Mulè (Forza Italia) «Approvare il rinvio dell'obbligo dei vaccini per i bambini significa mettere in pericolo la loro salute».
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Il Mattino