Vaccino Pfizer: dalla composizione a nome (Comirnaty) e dosi per l'Italia, tutto quello che c'è da sapere

Covid, il vaccino Pfizer-BioNTech si chiama Comirnaty: autorizzato in 40 Paesi, 1,3 miliardi di dosi nel 2021
Il 21 dicembre 2020 resterà una data storica: a meno di un anno dai primi casi di Covid individuati nel nostro continente, la Commissione europea ha ufficialmente...

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Il 21 dicembre 2020 resterà una data storica: a meno di un anno dai primi casi di Covid individuati nel nostro continente, la Commissione europea ha ufficialmente autorizzato un vaccino. Questa accelerazione consentirà di iniziare con la vaccinazione domenica prossima in contemporanea in diversi Paesi dell'Europa. In Italia i primi vaccinati saranno dieci operatori dello Spallanzani. 

Ma vediamo alcune curiosità sul nuovo vaccino anti Covid a cui la Commissione europea ha concesso l'autorizzazione all'immissione in commercio condizionata. Come noto, è sviluppato e prodotto con l'innovativa tecnologia dell'mRNA da Pfizer (americana) e BioNTech (tedesca). Ma come si chiama il prodotto? Fino ad oggi è sempre stato citato come BNT162b2, ma il nome commerciale è un altro: Comirnaty. Cosa significa? Lo spiega il comunicato ufficiale di Pfizer e BioNTech: «Rappresenta una combinazione dei termini COVID-19, mRNA, comunità e immunità, per evidenziare la prima autorizzazione di un vaccino a RNA messaggero (mRNA), nonché gli sforzi congiunti a livello globale che hanno reso possibile questo risultato con un rigore ed efficienza senza precedenti, mettendo la sicurezza al primo posto, durante questa pandemia globale».

Dopo il via libera dei 27 Paesi dell'Unione europea, sono 40 in totale le nazioni del mondo che hanno già autorizzato il vaccino Pfizer: la prima è stata la Gran Bretagna, tra gli altri ci sono gli Usa, il Canada, il Messico e Singapore.

Ma quante dosi saranno prodotte? La risposta a questa domanda è molto importante vista la rapidità di diffusione del virus nella seconda ondata in Europa e in America. Pfizer e BioNTech ipotizzano di «fornire a livello globale fino a 50 milioni di dosi di vaccino nel 2020 e fino a 1,3 miliardi di dosi entro la fine del 2021 (soggetta alla capacità di produzione e all’approvazione o autorizzazione regolatoria)». Quante ne arriveranno all'Unione europea? «Pfizer e BioNTech hanno precedentemente annunciato un accordo con la Commissione europea per fornire 200 milioni di dosi di vaccino agli stati membri dell’UE; l’UE ha un’opzione per l’acquisto di ulteriori 100 milioni di dosi nel 2021». Il 12,5 per cento è destinato all'Italia.

Una parte importante della produzione avviene in Europa: le dosi di vaccino per il nostro continente saranno sfornate dai siti produttivi di BioNTech in Germania e nel sito di produzione di Pfizer a Puurs, in Belgio. Un terzo sito sarà aperto a Marburg, sempre in Germania.

Che succederà ai volontari a cui è stata somministrata, durante la sperimentazione, la dose placebo (dunque non hanno ricevuto il vaccino)? Come noto, in fase 3, sono stati coinvolti 44mila volontari, ma a una metà, per potere verificare il reale effetto del farmaco, è stato dato un placebo a loro insaputa. Come tutti noi quella metà è a rischio contagio. Spiegano da Pfizer-BioNTech: «Stiamo fornendo un’opzione di transizione vaccinale che consente ai partecipanti allo studio di età a partire dai 16 anni, che hanno ricevuto il placebo, di ricevere il vaccino come parte dello studio. Questa opzione è volontaria e verrà attuata in modo graduale».

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Il Mattino