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Si parla molto di No vax ma chi è Sì vax e non può vaccinarsi, invece? C'è una fascia di popolazione, di giovanissimi, che è rimasta nel limbo dei provvedimenti legati al richiamo del vaccino. Sono i ragazzi under 18 e over 12 che hanno completato il primo ciclo vaccinale con due dosi già 5 mesi fa ma al momento non hanno alcuna indicazione sulla terza dose. Buio totale, sono scoperti e quindi esposti al contagio e con tutta probabilità vorrebbere ricevere il richiamo per proteggersi subito contro la nuova variante Omicron. Paradossale in un momento in cui si sta decidendo se anticipare ulteriormente il richiamo a 4 mesi.
Sul sito del governo dove vengono pubblicati i numeri aggiornati sulle vaccinazioni si apprende che solo l'1,68% di questi ragazzi ha ricevuto la dose booster: sono circa 77mila su una platea di 4,6 milioni di persone. Oltre tre milioni di ragazzi hanno invece ricevuto la seconda dose e lì si sono fermati in mancanza di autorizzazioni. É l'allarme lanciato dall'assessore regionale del Lazio Alessio D'Amato che è tornato a chiedere lumi per questi adolescenti rimasti senza vaccino.
«Nel momento in cui Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) lancia l'allarme sulla diffusione della variante Omicron in Europa, non capisco perchè ci si attardi nel definire le procedure del richiamo nella fascia 12- 17 anni, che hanno completato le prime due dosi ormai da oltre 150 giorni», dichiara D'Amato sul portale Salute Lazio. «È una fascia che rischia di essere non coperta e maggiormente esposta agli effetti della variante soprattutto in un momento di festività in cui sono maggiori le occasioni di socialità.
Urgente immunizzare questi ragazzi
«I dati ci indicano che Omicron si diffonde con maggior rapidità, non sappiamo il suo impatto clinico. Sappiamo però che due dosi di vaccino non sono sufficienti a indurre un titolo di anticorpale, tre dosi sì. Quindi il booster sarà necessario anche nella fascia di età degli under 18 per renderli resistenti all'infezione e soprattutto alla malattia». Così a Sky TG24 Giorgio Palù, il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
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Il Mattino