I casi del virus misterioso che ha causato un focolaio nella città cinese di Wuhan sarebbero molti di più della cinquantina identificati finora, e...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Polmonite da nuovo coronavirus: secondo morto in Cina
Virus polmonite in Cina meno misterioso: è online, possono studiarlo i ricercatori di tutto il mondo
Secondo gli esperti, riporta la Bbc, proprio il fatto che il virus, che finora ha fatto due morti, sia stato 'esportato', fa pensare che il focolaio di partenza sia molto più ampio. Una proiezione basata sul traffico aereo da Wuhan, spiega Neil Ferguson, l'autore principale dello studio pubblicato per ora solo sul sito dell'Università, porta appunto a 1700 casi. Un focolaio di questa portata, sottolinea l'esperto, fa pensare ad una possibilità di trasmissione da uomo a uomo, finora esclusa dall'Oms e dalle autorità cinesi.
«Non c'è bisogno di essere allarmisti - afferma - ma l'ipotesi dovrebbe essere presa in considerazione seriamente». Al momento, oltre a Thailandia e Giappone, anche Singapore e Hong Kong hanno intensificato i controlli negli aeroporti, e anche gli Usa hanno annunciato misure simili negli aeroporti di San Francisco, Los Angeles e New York. Secondo il Centro Europeo per il Controllo delle Malattie il rischio di esportazione di un caso in Europa è 'bassò, anche se ci sono tre aeroporti che hanno voli diretti con la città di Wuhan. Il mercato da cui si è originato il focolaio, scriveva nei giorni scorsi l'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) è stato chiuso il primo gennaio.
«Le prove raccolte suggeriscono che il focolaio è associato all'esposizione al mercato di Wuhan - si legge nella nota - e in questo momento non ci sono segnalazioni di infezioni tra gli operatori sanitari e prove evidenti di trasmissione da uomo a uomo». E dopo una battaglia giocata in gran parte fuori dai laboratori, sui social media e a colpi di hashtag, la Cina ha pubblicato, una settimana fa circa, su una piattaforma online liberamente accessibile, la parte iniziale della sequenza genetica del virus misterioso. La sequenza è stata depositata nelle GenBank, la banca dati punto di riferimento internazionale per i dati genetici. Tutti i ricercatori del mondo hanno ora la possibilità di studiare la mappa genetica e di analizzarla per dare un'identità a questo nuovo virus, così enigmatico da non avere ancora un nome. Per i ricercatori la malattia di cui è responsabile è infatti una «polmonite virale dalle cause sconosciute», come rilevano gli esperti dei Cdc cinesi. Secondo il past president della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) e ordinario di infettivologia all'Università di Milano, Massimo Galli, l'ipotesi suggerita da ricercatori dell'Imperial College di Londra «è da considerarsi verosimile».
«Tenendo conto di vari dati di popolazione è stato da loro calcolato che le probabilità che una persona con l'infezione si possa imbarcare su un volo internazionale sarebbe di 1 a 574.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino