Napoli senza i residenti, luogo senza futuro

Dal centro storico alle periferie, le case sono diventate una specie più rara di un difensore centrale come Kim

Case a Napoli
Partiamo con un dato più certo dello scudetto 2023, ma bruttarello come la stagione 2024 del Napoli: dal centro storico alle periferie, le case sono diventate una specie...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Partiamo con un dato più certo dello scudetto 2023, ma bruttarello come la stagione 2024 del Napoli: dal centro storico alle periferie, le case sono diventate una specie più rara di un difensore centrale come Kim.

Gli appartamenti scarseggiano e quando e se succede di trovarne uno, non è il caso di farci completo affidamento. Perché? Perché la città vive una certa vivacità turistica, tanti ne hanno beneficio, ma il mercato immobiliare, vendite e soprattutto affitti, è impazzito più di un adolescente al concerto di Geolier. Tra i B&B non ci sono solo case che, un tempo, sarebbero state destinate ai residenti, ma i bassi per una completa “neapolitan experience”, gli scantinati. Ogni centimetro di spazio è spremuto in una grande “limonata a cosce aperte”, a friccicare è la rendita facile.

I napoletani che cercano casa si trovano a schivare fossi, tra richieste economiche assurde e pretese – come quella del fitto transitorio a 18 mesi – che rendono impossibile una vita stabile. Le fasce più deboli sono espulse dai luoghi in cui hanno sempre vissuto perché non possono permettersi un aumento della pigione. Gruppi di attivisti sociali hanno messo in campo studi e iniziative lodevoli, ma che non risolvono. Restano due domande: chi sarà il primo politico a odorare il “fieto” di caffè bruciatissimo e togliere la macchinetta dal fuoco? Infine, la città sta cacciando i suoi figli mentre altri figli “se ne vedono bene” dalla cacciata: ma Napoli senza napoletani secondo voi è possibile? 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino