«Confido di individuare soluzioni condivise prima che sia troppo tardi». Termina così la breve ma forte lettera inviata ieri mattina dal legale della piccola...
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IL COMMENTO
L’avvocato rincara poi la dose parlando di «disumane disfunzioni giudiziarie» a proposito dell’ordinanza dei giudici che avrebbero, «ai sensi dell’articolo 283 del codice di procedura civile, potuto sospendere in tutto o in parte l’efficacia esecutiva della sentenza impugnata. La scelta, tanto sorprendente quanto moralmente e giuridicamente inaccettabile, è stata, invece, quella di tutelare in toto gli interessi dell’azienda - che solo a seguito dell’ipotesi di accoglimento del proprio appello e della inimmaginabile mala gestio del patrimonio della minore da parte del giudice tutelare, unico competente a gestirlo, avrebbe potuto ricevere un danno - a fronte del diritto, quello si, costituzionalmente garantito, alla salute della piccola Arianna. La quale sicuramente, ad oggi, ha ricevuto danni (ulteriori rispetto a quelli causatigli dal Cardarelli) per le lungaggini del primo grado di giudizio (nove anni per ottenere la sentenza) e per la disumana decisione assunta dalla Corte che le imporrà di attendere altri anni per la sentenza di secondo grado». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino