Dopo sei mesi, un nuovo attentato: una molotov, posizionata sotto l’auto di Filomena Avagliano, ha provocato un incendio e danneggiato la vettura. Come lo scorso dicembre...
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n cima alla lista dei possibili moventi c’e ancora una volta, come per il primo attentato, la sua attività nel centro di ascolto Resilienza e più in generale il suo impegno contro la violenza di genere, sebbene non si tralascia la sfera personale e possibili screzi. Ma, almeno per ora, la pista più battuta è il suo impegno a fianco alle vittime di violenza. Si indaga per scoprire se a colpire sia stata la stessa mano. «Non posso rilasciare dichiarazioni. Ci sono indagini in corso - ha spiegato Filomena Avagliano». Sarebbero stati gli stessi investigatori ad “imporre” il silenzio per non compromettere l’esito delle indagini. «Domani starò meglio». Poche parole, a dimostrazione che, nonostante la sua riconosciuta forza e fermezza, il secondo atto intimidatorio nei suo confronti, per altro sotto casa, ha lasciato il segno.
Dalle prime ricostruzioni, pare che l’attentato si sia consumato intorno alle 4 di domenica notte. Qualcuno (forse più di uno) ha posizionato una molotov sotto la macchina della presidente del centro Resilienza. La deflagrazione ha provocato vistosi danni alla carrozzeria oltre a ridurre in frantumi i vetri dei finestrini e del parabrezza. La stessa psicologa si è accorta dell’accaduto ed ha allertato i vigili del fuoco. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino