Chissà come avrebbe reagito Ashley Graham - la modella curvy americana paladina della lotta al body shaming - inciampando in un post con un'indossatrice in costume e un...
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Subito dopo i lanciafiamme del web, che hanno accusato l'azienda di fare discriminazione, il post è stato rimosso, anche se sopravvive negli screenshot che sono rimbalzati da un profilo all'altro, con annessi commenti in bilico tra l'indignazione e lo sdegno. L'amministratore Riccardo Ruggiti si è prontamente difeso, tirando in ballo un errore di interpretazione: quei costumi, ha spiegato, rientrano nei one size. E nel caso di specie, si producono solo dalla 40 alla 42, così come altri solo dalla 46 alla 55. Quindi ad essere “perfetta”, non sarebbe stata la S in quanto tale, ma la vestibilità del pezzo intero su un fisico asciutto e longilineo. Il chiarimento non ha convinto più di tanto. In compenso, il costume per magre dell'Antica sartoria è diventato uno dei temi più discussi. Se è stata una trovata di marketing, per quanto discutibile, sembra aver raggiunto lo scopo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino