Con una katana in auto, costringeva donna a prostituirsi: va a processo

Con una katana in auto, costringeva donna a prostituirsi: va a processo
ANGRI. Mandato a processo per sfruttamento della prostituzione e detenzione impropria di armi e strumenti atti ad offendere. L'arma in questione era una "katana", la...

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ANGRI. Mandato a processo per sfruttamento della prostituzione e detenzione impropria di armi e strumenti atti ad offendere. L'arma in questione era una "katana", la famosa spada giapponese lunga 60 centimetri. L'imputato è A.B. , 30enne bulgaro, atteso dal dibattimento dinanzi al giudice monocratico di Nocera Inferiore. Anche se al momento irreperibile, è accusato di aver sfruttato una sua connazionale per farla prostituire. Secondo le indagini dei carabinieri di Angri, l'uomo avrebbe accompagnato quotidianamente la donna per strada, restando in attesa dei clienti per poi incassare la percentuale su ogni cliente che la ragazza riusciva ad abbordare. I fatti risalgono al 2015: l'uomo fu identificato dopo una retata anti prostituzione condotta dai carabinieri di Angri e di Scafati. 


Lo straniero accompagnava la donna da Napoli fino al confine tra Angri e Scafati, a bordo di una Opel Vectra. Al termine della serata, sottraeva alla stessa 30 euro per ogni prestazione. In auto avva una spada in metallo, riproduzione di una "katana", l'arma orientale dei samurai ed un bastone telescopico in metallo lungo oltre un metro. Il 30enne fu denunciato a piede libero e quelle due armi gli furono sequestrate. Ora affronterà il giudizio con la doppia accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e detenzione e porto in luogo pubblico di armi. La parte offesa nel processo sarà proprio la ragazza bulgara, costretta all'epoca a prostituirsi. L’attività di contrasto alla prostituzione fu condotta lungo la Statale 18, nelle aree del territorio di Angri, Pagani e Scafati. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino