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Un bambino, in occasione della festa della mamma, chiede ai suoi genitori, una coppia omossessuale, a quale dei due deve fare gli auguri. Il tutto con la scritta: «Stop Ddl Zan». È la vignetta pubblicata su Facebook da Paolo Daniele Martignone, simpatizzante leghista, condivisa da Alessandro Arpaia, assessore alla Cultura del Comune di Scafati, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia e amico di lunga data del sindaco Cristoforo Salvati.
Pubblicato da Alessandro Roberto Arpaia su Lunedì 10 maggio 2021
Il post di Arpaia, che di professione è medico del 118, scatena le ire del centrosinistra. «La ritenevo più intelligente» scrive un utente del social all’assessore Arpaia.
Il diretto interessato, Arpaia, replica a qualche utente su Facebook confermando il suo pensiero. Ad uno di essi scrive: «Un bambino deve crescere in una famiglia con un padre ed una madre con amore e rispetto». Interrogato sulla vicenda Alessandro Arpaia chiarisce: «Sia chiaro: io non ho nulla contro le coppie omosessuali. Quello che però confermo è che un bambino deve vivere in una famiglia formata da un padre, un uomo, ed una madre, una donna. Gli studi ci dicono infatti che nei primi anni di vita si sviluppa il complesso di Edipo: la competizione che un figlio inconsciamente nutre per il padre, dovuta alla proiezione amorosa nei confronti del genitore di sesso opposto. È una fase assolutamente normale dello sviluppo emotivo connessa all’identità sessuale. Tutto questo si stravolgerebbe e influirebbe sul bambino in una famiglia omosessuale». E sulle critiche della sinistra: «Niente dimissioni. Il mio lavoro per la Cultura è continuo. Lavoro per l’affidamento ad una associazione della biblioteca Francesco Morlicchio, polo culturale della città. Io però rimango fermo nelle mie idee e difendo il mio pensiero. Non mi faccio strumentalizzare né tantomeno manovrare da nessuno: se questo significa esser estremista sono estremista». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino