De Luca, la compagna a processo per la deviazione del torrente per il Crescent

Dodici persone dovranno affrontare il processo per la vicenda relativa alla deviazione del torrente Fusandola, il corso d'acqua che confluisce sul lungomare di Salerno. Tra...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Dodici persone dovranno affrontare il processo per la vicenda relativa alla deviazione del torrente Fusandola, il corso d'acqua che confluisce sul lungomare di Salerno. Tra questi c'è anche Maria Maddalena Cantisani, dirigente del Settore Urbanistico-Servizio Trasformazioni Edilizie del Comune di Salerno, nonché compagna del governatore Vincenzo De Luca.

È stato condannato a un anno e 8 mesi, invece, Benedetto Troisi, componente della commissione che ha validato il progetto. Il tecnico ha scelto di essere giudicato con la formula del rito abbreviato.

Il gup del Tribunale di Salerno, Giovanna Pacifico ha disposto il rinvio a giudizio per Lorenzo Criscuolo (direttore del settore Opere Pubbliche del Comune di Salerno), Antonio Rosario Gerardo Ragusa (rup dal 2010 al 2013), Luca Caselli (rup dal 2013 in poi); Paolo Baia, Marta Santoro, Massimo Natale, Ciro Di Lascio e Luigi Pinto (componenti della commissione che validò il progetto esecutivo), Vania Marasco (direttore dei lavori dal 2013 in poi), Salvatore De Vita (amministratore unico e legale rappresentante della Tekton) e Antonio Ilario (legale rappresentante della Esa Costruzioni). 

La deviazione del torrente Fusandola fu realizzata per permettere la costruzione di piazza della Libertà e del Crescent, la mezzaluna progettata da Riccardo Bofill. Secondo la Procura della Repubblica di Salerno (pm Carlo Rinaldi) i lavori sono stati effettuati in un'area sottoposta a tutela e «in sostanziale assenza di autorizzazione paesaggistica», addebiti respinti dagli imputati che difendono la correttezza del proprio operato. Il processo prenderà il via il prossimo 12 luglio dinanzi alla seconda sezione penale del Tribunale di Salerno (giudice Paolo Valiante).

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino