Discariche illegali a fuoco a Giovi, l’allarme dei residenti: «Esalazioni e sporcizia»

Gli accumuli di rifiuti di ogni genere vengono «ripuliti» dandoli alle fiamme. Accade in località Montena in slarghi sulla strada o aree rurali abbandonate

La discarica andata a fuoco
Rifiuti dati alle fiamme per sbarazzarsene nella maniera più veloce (ma anche pericolosa, illegale e insalubre possibile) dopo aver favorito la creazione di una vera e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Rifiuti dati alle fiamme per sbarazzarsene nella maniera più veloce (ma anche pericolosa, illegale e insalubre possibile) dopo aver favorito la creazione di una vera e propria discarica a cielo aperto. Accade a Giovi, frazione collinare che affaccia sulla zona orientale di Salerno, precisamente in località Montena dove, evidentemente, le campagne di sensibilizzazione sulla necessità non più rimandabile di rispettare l’ambiente e di seguire tutte le regole sulla differenziazione e il corretto smaltimento dei rifiuti, vengono ignorate, senza farsi troppi scrupoli, da una parte dei residenti, convinta - probabilmente - che appiccare il fuoco nella discarica a due passi da casa loro sia cosa da poco. Une vecchia abitudine dura a morire. 

A denunciarlo sono proprio i residenti, quelli che, invece, le regole le rispettano e sono stanchi di vedere fuocherelli spuntare a destra e a manca, di giorno e di notte, solo per lasciare spazio a nuove ondate di smaltimento criminale. «In questa zona è un’abitudine fare questo scempio - racconta un uomo che, per evitare “ritorsioni di vicinato”, preferisce rimanere anonimo - vanno a buttare spazzatura non differenziata per settimane. Bustoni, materiale di risulta di cantieri e piccoli lavori domestici, ingombranti come materassi ed elettrodomestici. Quando poi lo spazio è esaurito, c’è una puzza tremenda e la situazione è fuori controllo, ci gettano liquido infiammabile e ci lanciano un fiammifero. È una situazione indegna». In questo modo, sostiene chi, all’ennesima esalazione di fumo nero e dall’odore nauseabondo, ha deciso di immortalare lo scempio e portarlo all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni, «l’enorme accumulo di rifiuti di ogni genere viene ridotto in cenere e dal giorno successivo si ricomincia esattamente come prima». In una girandola di inquinamento, inciviltà ed evidente pericolo che va avanti da mesi e che non accenna a fermarsi. Oltretutto i roghi di rifiuti vengono appiccati in aree rurali abbandonate o addirittura in slarghi che affacciano sulle stradine, piccole e spesso sconnesse, che collegano - non senza difficoltà - le varie località di uno tra i più estesi rioni collinari del capoluogo. 

«Una di queste persone - spiega ancora il residente - è stata avvicinata con bonarietà per chiedergli di smettere di adottare questo comportamento ma la risposta è stata negativa. Stavano arrivando alle mani, per questa ragione abbiamo paura di ritorsioni. Questa è una piccola comunità, abbiamo figli che escono di sera, mezzi per strada. Non vogliamo correre rischi ma neanche possiamo avere l’immondizia che brucia sotto casa». Quanto accade non è pericoloso solo per l’ambiente ma rischia anche di mettere a rischio l’incolumità delle persone perchè si tratta di fuochi non controllati che possono invadere i terreni circostanti. Inoltre quando le discariche non bruciano rappresentano un lauto banchetto per i cinghiali che hanno iniziato a popolare l’area collinare. Senza considerare gli insetti e i topi che sono, purtroppo, presenza costante in contesti di degrado urbano e scarsa pulizia. «Dovrebbero presidiare più spesso queste zone e beccarli quando commettono questi reati - conclude il residente - magari potrebbero installare delle telecamere che scoraggino tutti i malintenzionati. Se non iniziano a fioccare multe e denunce sarà impossibile debellare questo fenomeno vergognoso. Noi non possiamo che assistere inermi e spaventati ma non è giusto non prendere provvedimenti». 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino