All’inizio furono le voci di Franco Ameri e Sandro Ciotti, ora sono quelle di Linus e Nicola Savino. Ma, soprattutto, sin dall’inizio è stata la musica della...
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Perché la radio un po’ scassata di papà Giuseppe, di quelle con la manovella e l’antenna argentata manovrabile, è stata sostituita da un impianto professionale. Casse acustiche potenti e buona musica per le dieci mucche e le quaranta capre. «Mio padre, la domenica pomeriggio di tanti anni fa, veniva a lavorare e accendeva la radio per ascoltare “Tutto il calcio minuto per minuto”. Le mucche ascoltavano con lui, lo si capiva dalle loro reazioni. Con la musica si calmavano e quasi si dondolavano. Partendo da questi ricordi - spiega Fabio - quando ho deciso di lavorare nell’azienda di famiglia ho capito che la musica può dare ottimi benefici alle mucche. E anche alle caprette che ho aggiunto io all’allevamento». Appena si accende le radio sembra davvero che le mucche si rilassino, soprattutto se ci sono estranei. Il muggito e il belare si placano, gli animali si lasciano cullare dalla musica delle radio. Radio Deejay, Rds, Radio Alfa, Fabio cambia ogni tanto canale per cercare anche di “studiare” i gusti musicali degli animali. «Sono come noi, ogni mucca non ama la stessa musica. A qualcuna può piacere Mozart, a qualche altra Ligabue o Vasco Rossi, così cerco di accontentare tutte».
Di certo accontenta il palato di chi può gustare il prodotto derivato dal suo latte. La musica e l’allevamento ovviamente sono solo un particolare del lavoro di Fabio, che da anni segue l’allevamento di famiglia con l’obiettivo di migliorare. «Cerco di capire in toto i benefici della musica ma anche e soprattutto di realizzare prodotti sempre migliori, creare una etichetta personale e anche un laboratorio. Voglio puntare sul nostro paese, su Buonabitacolo, sul restare al sud e costruire qui il futuro. Le difficoltà sono tante e quando vedo le proteste dei pastori sardi capisco bene cosa provano. Un litro di latte di mucca va sui 40 centesimi. Ma non voglio, non vogliamo mollare, e non spegneremo mai quella radio». Fabio con il sorriso sempre stampato sul viso, la radio accesa («ma non di notte, devono riposare gli animali») e gli occhi vivi guarda con ottimismo al futuro. Lo guarda soprattutto con la sensazione di chi del futuro non ha paura e anzi vuole investire su di esso. Con la colonna sonora della musica che regala serenità a chi lavora oltre che agli animali. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino