Quella «strana» intimità che si era stabilita tra il suo compagno e la figlia appena dodicenne, la preoccupava. A ragione, visto quanto poi scoperto dai...
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È stata proprio la giovane mamma della ragazzina a chiedere l’intervento dei carabinieri per capire se i suoi erano solo sospetti o se, dietro a quei sospetti, vi fosse un’amara verità. Era molto preoccupata per la figlia, anche perché la «sua bambina» - come sempre l’aveva chiamata - era reduce da un’esperienza terribile, una violenza di gruppo, subita da alcuni coetanei, e che l’aveva segnata non poco. Temeva che, proprio questo episodio, avrebbe potuto «incidere» nel rapporto tra quell’uomo e sua figlia. Quell’uomo che lei aveva scelto come compagno di vita e con il quale aveva deciso di andare a vivere, proprio per dare un senso di stabilità e di famiglia alla ragazzina. Una ragazzina il cui padre era sparito e che lei stava crescendo da sola. Così, forse anche per far cambiare aria alla piccola, si era trasferita dalla zona collinare di Salerno in un comune nelle immediate vicinanze, sperando di potersi buttare alle spalle, assieme a lei, tutte le brutte esperienze. Ma nel rapporto tra il suo uomo e sua figlia, ci vedeva qualcosa di strano, di preoccupante. Così, non appena i suoi sospetti hanno preso qualche forma, ha deciso di denunciare tutti ai carabinieri della stazione Mercatello (agli ordini del maggiore Pier Paolo Rubbo e del tenente Bartolo Taglietti). Leggi l'articolo completo su
Il Mattino