Donato, in clinica grazie ai social: Regione proroga 2 mesi per le cure

Donato, in clinica grazie ai social: Regione proroga 2 mesi per le cure
C'è una proroga per le cure di Donato, il ragazzo 25enne, ricoverato a Hochzirl, a pochi chilometri da Innsbruck, in Austria. La Regione Campania ha concesso una...

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C'è una proroga per le cure di Donato, il ragazzo 25enne, ricoverato a Hochzirl, a pochi chilometri da Innsbruck, in Austria. La Regione Campania ha concesso una proroga per le cure del ragazzo per altri due mesi. «Non ci credevo - dice la mamma Lella Patente - sono davvero contenta». Donato Lambiasi è stato vittima di un incidente stradale nel gennaio del 2016. Mentre effettuava l'ultima consegna di pizza a domicilio, in scooter - come riportato dal Corriere della Sera - quando lo scontro con un'automobile l'ha sbalzato in aria e, nell'impatto con il suolo, il cervello è stato seriamente compromesso. Donato, originario di Baronissi, in provincia di Salerno, è stato ricoverato prima a Imola, poi a Sant'Angelo dei Lombardi prima di arrivare nella clinica in Austria. Ed è in quella struttura che Donato è riuscito a muovere il braccio e la gamba di sinistra e a mangiare senza le flebo. Le cure, in questa struttura, costano mille euro al giorno. Una somma difficile a cui fare fronte soprattutto considerando le altre spese da sostenere.


La Regione Campania aveva concesso un primo contributo di 3 mesi e la preoccupazione di mamma Lella era che non fosse più rinnovato. «Invece è arrivata una proroga - racconta - Un contributo del 50% delle spese che sosteniamo». Donato ha avuto un risarcimento, ma quei soldi sono gestiti da un giudice tutelare. «Mio figlio è maggiorenne, ma materialmente non può firmare nulla - spiega la mamma - io sono il suo amministratore di sostegno, posso spendere fino a 500 euro al giorno, per il resto devo essere autorizzata. Presento la fattura, uno scontrino oggi e per il rimborso passano anche sei mesi». Prosegue, intanto, anche la raccolta fondi che la mamma e la sorella di Donato hanno lanciato attraverso una pagina Facebook. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino