Falsi incarichi a scuola, nove persone nei guai a Nocera Inferiore

Assunzioni finte di bidelli, personale Ata e docenti per ottenere punteggi nelle graduatorie ministeriali. La Procura ha chiesto il processo per gli indagati per associazione a delinquere, falso e abuso d’ufficio

Un bidello
Assunzioni di facciata per ottenere punteggio ed entrare nelle graduatorie per personale Ata, bidelli e anche per docenti: ora in 9 rischiano il processo. A chiedere il rinvio a...

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Assunzioni di facciata per ottenere punteggio ed entrare nelle graduatorie per personale Ata, bidelli e anche per docenti: ora in 9 rischiano il processo. A chiedere il rinvio a giudizio è la procura di Nocera Inferiore, al termine di un’indagine che vede imputati otto titolari di scuole paritarie dell’epoca, insieme ad un consulente del lavoro. Gli istituti toccati dal lavoro dei carabinieri della sezione di polizia giudiziaria si trovavano, in quegli anni, nelle due Nocera, Scafati e Angri. L’udienza preliminare è fissata per il prossimo dicembre.  Le accuse sono di associazione a delinquere, falso, abuso d’ufficio ed indebita compensazione di crediti inesistenti. Il lavoro degli inquirenti, insieme a personale dell’Inps, fece emergere in primis una sproporzione tra le reali esigenze delle scuole paritarie ispezionate, rispetto alla forza lavoro che risultava invece assunta a seguito del bando per l’aggiornamento della graduatoria di Terza Fascia del Miur. I fatti sono compresi tra gli anni 2012 e 2017. Attraverso ispezioni nelle scuole, verbali e dichiarazioni di chi lavorava, sarebbe emerso come il consulente de lavoro, in accordo con i legali rappresentanti degli istituti scolastici, avrebbe instaurato rapporti fittizi di lavoro per circa 1503 persone. Alle assunzioni, considerate fittizie, seguivano emissioni di fatture per operazioni ritenute inesistenti, finalizzata però a poter versare i contributi previdenziali all’Inps, attraverso la compensazione di crediti Iva. A riguardo, il gip autorizzò un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, di quasi 2 milioni di euro. Tuttavia, chi presentava domanda per lavorare nelle scuole, dichiarava di aver prestato servizio presso gli istituti paritari, ottenendo così con quel punteggio delle posizioni migliori in graduatoria, a discapito di altri. 

Dalle indagini era emerso che la quasi totalità del personale veniva qualificato come “collaboratore scolastico/bidello”, sebbene part-time. Gli stessi risultavano in servizio anche nei mesi di luglio e agosto, quando le attività didattiche erano sospese. Come fu specificato dalla stessa procura, si scoprì come i dirigenti scolastici non avevano effettuato alcun controllo sulla regolarità contributiva, dato che gli attestati rilasciati ai lavoratori non avrebbero avuto alcun valore giuridico. Tra le circostanze ricostruite dai carabinieri la mole enorme di persone assunte in una scuola che, invece, prevedeva numeri nettamente inferiori rispetto alle esigenze.

Così come la classificazione di alcuni rapporti di lavoro, del tutto estranei - viste le prestazioni - a finalità scolastiche. I nove imputati compariranno dinanzi al gip per l’udienza preliminare. Potranno scegliere riti alternativi o di difendersi nella fase del dibattimento.
 

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Il Mattino