Famiglia sequestrata e minacciata, svaligiata una villa: banditi in fuga

Famiglia sequestrata e minacciata, svaligiata una villa: banditi in fuga
SCAFATI - Hanno utilizzato cacciaviti e altri arnesi dello stesso tipo. Recuperati chissà dove. Non pistole né armi da taglio, ma dei semplici cacciaviti, per...

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SCAFATI - Hanno utilizzato cacciaviti e altri arnesi dello stesso tipo. Recuperati chissà dove. Non pistole né armi da taglio, ma dei semplici cacciaviti, per incutere terrore ad un'intera famiglia, sorpresa nella notte, nella propria casa, e sequestrata per almeno un'ora; il tempo necessario per rovistare ovunque, svuotare cassetti, armadi, cassaforte e fare incetta di oggetti d'oro. Loro sono in quattro, forse cinque, sono stranieri e hanno i volti coperti. Cercano soldi, gioielli, tutto ciò che ha valore. E sono pronti a tutto. Anche a legare le loro vittime, per impedire che mandino a monte i loro piani, e a schiaffeggiare il capo famiglia, un pensionato di 65 anni che ad un certo punto avrebbe tentato una reazione per proteggere i suoi cari. Scene degne di «Arancia Meccanica» divenute realtà l'altro ieri notte, in una villetta di via Dante Alighieri, nella frazione Bagni di Scafati.

 

In quell'area, ormai da mesi, si verificano furti ogni sera. Qualche settimana fa ne furono messi a segno una decina in meno di tre ore. Anche stavolta, come spesso accade, i malviventi riescono nel loro intento. Portano via un bottino di alcune migliaia di euro e scappano, facendo perdere le loro tracce. I carabinieri, quelli della tenenza locale e quelli del reparto territoriale di Nocera Inferiore, stanno cercando di identificarli. I militari della squadra scientifica hanno eseguito i rilievi all'interno della villetta; avrebbero preso anche delle impronte, nella speranza che possano rappresentare l'elemento di svolta delle indagini. Per la famiglia di Bagni non resta altro che cercare di dimenticare. Sono circa le tre di giovedì notte quando ha inizio l'incubo. Stanno dormendo tutti nella villetta di via Dante Alighieri quando i banditi entrano in casa, quasi sicuramente da un ingresso posto sul retro. I malviventi, una volta dentro, svegliano tutti, prima il capofamiglia, poi la moglie ed i loro due figli, entrambi maggiorenni. Li minacciano con i cacciaviti, imponendo loro di stare zitti e di non muoversi. Per sicurezza, i rapinatori decidono di immobilizzarli. Non hanno il nastro adesivo. Utilizzano quello che trovano in casa, forse degli stracci, per legare i polsi di tutti e quattro. Il pensionato, forse, accenna una reazione, viene schiaffeggiato e minacciato ancora. A quel punto i furfanti iniziano a rovistare ovunque, davanti agli occhi terrorizzati di madre, padre e figli, che si sentiranno finalmente al sicuro solo quando i banditi, intascati soldi e oro, e fuggono indisturbati. L'allarme scatta solo quando i furfanti sono ormai lontani. I carabinieri del reparto di via Oberdan attivano subito le ricerche dei malfattori. Non c'è dubbio che non fossero italiani. Forse dell'est europeo. Lo avrebbero confermato anche le vittime, che hanno sentito parlare i loro sequestratori notando l'inflessione straniera.
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Il Mattino