Ennesimo furto al fondo agricolo confiscato alla camorra e dedicato alla vittima innocente della mafia «Nicola Nappo». Nei giorni scorsi ignoti sono penetrati in...
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«Ancora una volta si legge in una nota - assistiamo ad episodi vigliacchi compiuti da ignoti al solo scopo, nelle loro intenzioni, di fermare il cambiamento che, da quasi un anno, associazioni e cittadini stanno portando avanti con sacrificio ed impegno per restituire legalità e speranza, segnando la rinascita di quel territorio». Ed ancora: «Noi non ci arrendiamo, anzi, rilanciamo il nostro impegno al fianco delle attività del fondo che sta restituendo prodotti di eccellenza». Nei giorni scorsi al fondo Nappo, erano arrivati centinaia di ragazzi provenienti da tutta Italia per partecipare ai campi estivi promossi da Libera e da SpiCgil su lavoro e legalità. «Loro ci rubano i pomodori. E noi acceleriamo i lavori». Si legge sulla pagina facebook del fondo Nappo con l'annuncio che sono in preparazione le colture invernali, tra cui il cipollotto, e la sistemazione dei viali. Sul furto Raffaella Casciello, referente di «Terra Viva» con Gianluca Torrelli, su facebook scrive: «Il pomodoro San Marzano è di grande qualità. Sebbene a coltivazione biologica i risultati sono notevoli. Purtroppo però ha attirato anche attenzioni che proprio non avremmo voluto. Non sappiamo se c'è un disegno per colpire le prime produzioni ma questi fatti ci preoccupano molto. Ma non ci demoralizziamo! Il Fondo Nappo è patrimonio di tutti e non saranno certo quattro farabutti a spaventarci». Ad affidare il fondo a «Terra viva» era stata la commissione straordinaria.
GLI ACCORDI
Il terreno fu dedicato a Nicola Nappo, un giovane barbaramente ucciso a Poggiomarino il 9 luglio del 2009. Tante le attività messe in campo da «Terra Viva» anche attraverso un protocollo d'intesa con l'istituto scolastico «Profagri di Salerno» tra cui gli orti sociali, un frutteto e tante coltivazioni. In programma anche una pista ciclabile ed una sala riunioni. Lo scorso 16 maggio a visitare il fondo erano stati il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini e don Luigi Ciotti.
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Il Mattino