Le bufale tra sporcizia e topi: sequestri e denunce choc in Campania

Le bufale tra sporcizia e topi: sequestri e denunce choc in Campania
EBOLI - Allevamenti bufalini tra sporcizia e topi. Reflui gettati direttamente nel terreno e fatti defluire nei fiumi. Immagini raccapriccianti di animali tenuti in condizioni...

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EBOLI - Allevamenti bufalini tra sporcizia e topi. Reflui gettati direttamente nel terreno e fatti defluire nei fiumi. Immagini raccapriccianti di animali tenuti in condizioni igienico sanitarie disastrose. Sequestrata un’area grande quanto 53 campi da calcio, denunciati gli allevatori




Una maxi operazione che ha visto in campo una imponente task force composta da 4 unità mobili con 15 militari della Capitaneria di Porto, l’impiego di un mezzo aereo della Guardia Costiera schierato presso l’aeroporto civile di Grazianise, la fattiva collaborazione dei volontari delle Guardie Ambientali del WWF di Salerno. Tutto diretto dal capitano di vascello Gaetano Angora.



Il Nucleo di Polizia Giudiziaria della Capitaneria di Porto di Salerno ha ispezionato le aziende agricole e zootecniche in prossimità dei fiumi Sele e Calore, nei territori compresi fra i Comuni di Eboli, Capaccio ed Albanella. Sono state ispezionate ben 8 aziende dedite all’allevamento bufalino ed ovino: denunciati i titolari di 6 allevamenti, 4 aziende sequestrate, e sono state sottoposte a sequestro aree per complessivi 400.000 metri quadrati. Aziende dove addirittura i reflui zootecnici tracimavano dai vari terrazzamenti fino a defluire a valle, ove venivano raccolti in grandi buche ricavate direttamente nel terreno e senza alcuna protezione fino poi a tracimare nel fiume Calore. Gravissime le carenze igienico sanitarie con sale di mungitura invase da topi.



I militari della Guardia Costiera hanno richiesto l’intervento della competente ASL che ha imposto l’assoluto divieto di commercializzare il latte prodotto.

I titolari delle aziende che sono stati denunciati dalla Capitaneria di Porto dovranno rispondere alla Autorità Giudiziaria di gravi reati in materia ambientale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino